Il clima di tensione attuale in Italia preoccupa notevolmente le forze di polizia, specialmente i veterani, timorosi di un incremento delle manifestazioni violente. Gli eventi di Roma e Bologna evidenziano la necessità di adottare misure più decise. La recente direttiva del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sollecita i prefetti a creare aree di sorveglianza rafforzata, note come “zone rosse”. L’obiettivo è duplice: contenere i gruppi violenti che frequentemente attaccano le forze dell’ordine e gestire il fenomeno dell’immigrazione irregolare, considerato una minaccia per la sicurezza urbana.

In un atto senza precedenti, Piantedosi stabilisce che prefetti e questori verranno giudicati anche in base alla loro efficacia nelle espulsioni e nei rimpatri. È stato dato un impulso per rafforzare il controllo immigrazione, con uffici direttamente sotto il dipartimento di pubblica sicurezza, l’assegnazione di 700 agenti extra, e l’ampliamento delle camere di sicurezza nei commissariati. Si mira inoltre ad aumentare i rimpatri volontari assistiti.

Recentemente, Roma ha visto l’espulsione di due tunisini arrestati per spaccio, evidenziando la collaborazione con nazioni come Tunisia e Libia per facilitare i rimpatri. Piantedosi punta il dito su gruppi antagonisti, accusandoli di sfruttare drammi sociali per destabilizzare il quadro politico, criticando inoltre il silenzio che spesso accompagna le loro azioni violente invece di sostenere le forze dell’ordine.

Nella Capitale, gli scontri hanno portato a indagini per devastazione e al ferimento di 18 agenti. Gruppi di studenti e movimenti anarchici sono sotto stretta osservazione. Uno dei collettivi, Zaum Sapienza, ha già minacciato ulteriori proteste attraverso i social media.

La situazione è esplosiva nonostante gli appelli alla calma della famiglia di Ramy Elgaml. L’attenzione è focalizzata sull’identificazione dei responsabili dell’aumento della violenza, che nel 2024 ha raggiunto un picco del 127,5% rispetto all’anno precedente. La tensione politica ed etnica è evidente anche nei recenti attacchi simbolici, come quello alla sinagoga di Bologna.

Gli sforzi delle forze dell’ordine sono ora indirizzati a mantenere l’ordine e evitare l’escalation di violenze nelle strade, mentre da più parti si chiede un freno all’uso della forza come strumento politico.

Un pensiero su “Tensione nelle città italiane: prefetti e questori misurati sui rimpatri e contrasto ai gruppi violenti”
  1. Ma che servono ste zone rosse? Sono solo un’altra trovata per fare scena e non risolvere nulla, dovrebbero concentrarsi sul migliorare l’integrazione e non solo espellere gente…

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