La tragica vicenda di Camilla Sanvoisin ha scosso profondamente chi l’ha conosciuta e non solo. La giovane, figlia del noto produttore televisivo Axel Egon Sanvoisin e della ceramista Eva Audizi, ha perso la vita a soli 25 anni in un residence situato nelle campagne di Roma nord, precisamente alla Giustiniana. La sua morte è avvenuta in seguito all’assunzione di eroina. È stato il suo compagno, Giacomo Celluprica, a trovare il corpo senza vita della ragazza all’alba, tentando di rianimarla e successivamente allertando i soccorsi. Tuttavia, al momento dell’arrivo del personale medico, per Camilla non c’era più nulla da fare.
Celluprica, convivente di Camilla dal 2024, ha subito ammesso che la sera precedente avevano assunto droghe. Inizialmente, è stato arrestato per possesso di un quantitativo di metadone superiore a quello consentito dalle prescrizioni mediche trovate nella loro abitazione durante la perquisizione. In seguito, il giudice ha disposto il suo rilascio, ma è tuttora oggetto di indagine da parte della procura per morte come conseguenza di altro reato. Gli investigatori hanno sequestrato il telefono di Celluprica e quello di Camilla per cercare di chiarire alcuni punti della vicenda, incluso individuare chi abbia fornito l’eroina alla coppia.
L’inchiesta cerca di stabilire se ci fosse la possibilità di salvare Camilla con un intervento tempestivo. Gli inquirenti sono in attesa dei risultati dell’autopsia, che dovrà confermare l’assunzione di sostanze stupefacenti, e in particolare dell’eroina.
Nel frattempo, sui social media, la madre di Camilla ha condiviso alcune fotografie della figlia, accompagnate da parole di grande dolore e affetto. I post celebrano i momenti felici trascorsi insieme e sottolineano quanto manchi alla sua famiglia. Molti amici e conoscenti hanno lasciato messaggi di cordoglio e sottolineato le difficoltà che Camilla stava attraversando. Un’amica ha lanciato un appello a stare attenti alle influenze esterne nei momenti di fragilità, sottolineando che Camilla non meritava un tale destino.
A dicembre, la 25enne aveva partecipato a una riunione con ex compagni di scuola in un pub di Porta Portese. Le voci sul suo stato di salute e sul suo stile di vita avevano destato preoccupazione tra chi la frequentava, insinuando che potesse avere problemi legati alla dipendenza.
La polizia sta valutando ogni dettaglio, compresa la possibilità che Camilla fosse in cura presso un servizio per tossicodipendenti. Nel caos dei dubbi e del dolore, rimane la consapevolezza di un destino tragico che ha colpito una giovane vita, lasciando una profonda ferita in chi resta.