E si ancora guerra. Le due guerre a tutt’oggi più importanti quelle tra: Israeliani e Palestinesi di Hamas e tra Russi e Ucraini. In questi giorni sono avvenute anche le prove di forza tra Iran e Israele dopo il fatto dell’attacco all’ambasciata dell’Iran a Damasco. Guerre maledette che sembrano non finire mai. I contendenti di ambo le guerre continuano a produrre morti specialmente giovani. I potenti di queste guerre non conoscono la parola “pace” ma parlano di escalation con la minaccia di adoperare armi nucleari da non sottovalutare. Per salvare l’umanità da questa furia feroce c’è bisogno, da i paesi in guerra, un abbassamento dei toni sia delle parole minacciose che dai fatti preparandosi così a incontri di colloqui di pace. Non esiste altro metodo scartando quella opinione che ogni parte vuole vincere per il proprio tornaconto. I morti Palestinesi sono saliti ad un numero spaventoso di 34mila circa di cui 13mila bambini. Si può parlare di Genocidio dei Palestinesi? I fatti, di ogni giorno, con i morti sul campo ci indicano qualcosa del genere sta accadendo. Qualcuno che era stato in Israele tanti anni orsono, quando c’erano dei momenti di pace mi disse: “ Se vai in Palestina, la terra di Gesù, si percepisce una condizione di Pace”. Quel momento di Pace non è stato lungo a passare verificandosi poi a tutt’oggi fatti di : guerre e attentati gravi. Alla fine della seconda guerra Mondiale c’ è stata la risoluzione dell’ONU “due Stati due Popoli” che è stata calpestata più volte. Poi gli accordi di Camp David, del 17 settembre 1978, Carter, Sadat e Begin stabilirono che: “nel volgere di cinque anni, coloro che vivevano nei territori occupati da Israele sulla riva occidentale del fiume Giordano e sulla striscia di Gaza avrebbero dovuto godere dell’autonomia e ottenere un proprio governo”. I trattati e gli accordi di pace vera , nel contesto di tutti i contendenti e del Diritto internazionale, si devono rispettare.