In Italia, l’acqua potabile che scorre nei nostri rubinetti proviene per la maggior parte da falde sotterranee e subisce rigorosi controlli per garantirne la qualità e la sicurezza. Nonostante ciò, secondo i dati dell’Istat, il 28,8% delle famiglie italiane continua a diffidare dell’acqua di casa. Se si considerano anche coloro che evitano di berla per via del sapore, la percentuale cresce notevolmente: il 66,7% delle famiglie opta per l’acqua minerale. Questo ha reso l’Italia uno dei principali consumatori di acqua in bottiglia al mondo, mentre parallelamente si registra un boom nel mercato dei filtri per l’acqua domestica, con un giro d’affari di 334 milioni di euro all’anno.

Cosa fanno i filtri?

I dispositivi di filtraggio dell’acqua per uso domestico si dividono principalmente in tre categorie:

  1. Caraffe filtranti: economiche (da poche decine di euro), queste caraffe contengono filtri a carbone attivo che riducono cloro e altre sostanze organiche, migliorando il sapore dell’acqua. Sono usate dal 13,6% delle famiglie italiane.
  2. Filtri per il rubinetto: si installano direttamente sul rubinetto e servono principalmente a rimuovere cloro e particelle sospese, senza però alterare il contenuto minerale dell’acqua. Il loro costo varia dai 100 ai 300 euro, e sono presenti nel 12% delle abitazioni.
  3. Sistemi di microfiltrazione: più complessi e costosi (tra 1.000 e 3.000 euro), questi sistemi eliminano praticamente tutte le impurità, compresi i minerali disciolti. La versione più avanzata, a osmosi inversa, è presente nel 4,4% delle case e produce un’acqua quasi distillata, a cui viene reintegrata una parte dei sali minerali per renderla potabile.

L’acqua di rubinetto è sicura?

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’acqua che esce dai nostri rubinetti è già potabile e rispetta rigorosi parametri di sicurezza. Studi condotti su oltre 2,5 milioni di analisi confermano che il 99,1% dell’acqua distribuita in Italia è conforme agli standard sanitari. In casi di contaminazione, la distribuzione viene immediatamente sospesa, e le autorità garantiscono un approvvigionamento alternativo.

Pertanto, i sistemi di filtraggio non servono a potabilizzare l’acqua, ma principalmente a migliorarne il gusto, rimuovendo il cloro o altre sostanze che potrebbero influire su sapore e odore.

Benefici e rischi dei filtri

I filtri per l’acqua, se usati correttamente e manutenuti regolarmente, sono considerati sicuri. Tuttavia, un filtro non sostituito in tempo o malfunzionante può accumulare batteri o rilasciare nell’acqua le sostanze che aveva precedentemente trattenuto. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che un’eccessiva filtrazione, come quella operata da alcuni sistemi a osmosi inversa, può impoverire l’acqua di sali minerali essenziali, riducendo l’apporto di sostanze nutritive che, anche se in minima parte, derivano dall’acqua.

Pubblicità ingannevole e miti da sfatare

Negli ultimi anni, alcuni produttori di filtri hanno ricevuto multe dall’Antitrust per pubblicità ingannevole. Diverse aziende, infatti, hanno cercato di convincere i consumatori che l’acqua filtrata avesse proprietà quasi miracolose, come la prevenzione di malattie croniche o addirittura del cancro. Queste affermazioni sono state puntualmente smentite dalle autorità competenti.

Secondo AquaItalia, l’associazione dei produttori, non esiste alcun legame scientificamente provato tra il trattamento dell’acqua e benefici per la salute. L’acqua filtrata, se ben trattata, può migliorare le caratteristiche organolettiche (sapore e odore), ma non apporta vantaggi particolari rispetto all’acqua potabile distribuita dalle reti pubbliche.

Impatto ambientale e vantaggi economici

Un aspetto su cui i filtri possono avere un impatto positivo è l’ambiente. Ridurre il consumo di acqua in bottiglia significa diminuire la produzione di plastica e le emissioni di CO2 legate al trasporto delle bottiglie. Questo ha spinto lo Stato a introdurre, fino al 2023, un incentivo fiscale di 500 euro per chi installa un sistema di filtraggio domestico.

Tuttavia, va considerato che i sistemi di osmosi inversa, pur migliorando la qualità percepita dell’acqua, sono poco efficienti dal punto di vista idrico: per ogni litro d’acqua filtrata, possono essere necessari fino a tre litri d’acqua di rubinetto, con il resto che viene scartato.

In conclusione: i filtri sono davvero utili?

L’acqua del rubinetto in Italia è sicura e costantemente monitorata. I filtri domestici non sono necessari per garantire la potabilità, ma possono essere utili per chi cerca di migliorare il sapore dell’acqua o preferisce alternative all’acqua in bottiglia per ragioni ambientali o economiche. L’importante è mantenere una corretta manutenzione dei dispositivi e non lasciarsi ingannare da pubblicità che promettono benefici inesistenti.

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