PensionePensione

 

Ogni volta che i conti non stanno in ordine si pensa sempre di modificare il sistema pensionistico sempre in peggio. La riforma del sistema pensionistico del 2011 e successiva modifica della normativa del 2012 votata da buona parte dei politici che hanno usato l’autore della legge come capo espiatorio per i loro sondaggi continui e i loro marchingegni di conteggio delle pensioni. Senza pensare alla dignità del lavoro ma solo per il mantenimento opportunistico delle poltrone. Si è arrivati a proporre di revisionare il sistema pensioni per una dichiarazione statistica che rileva un abbassamento della mortalità di chi andava in pensione a 65 anni ed una aspettativa di vita aumentata. Siccome la vita si allunga e i lavoratori tengono duro e non muoiono e allora si propone di alzare l’asticella pensioni a 67 anni, spremendo il lavoratore il più possibile. Cosi aumenta la mortalità e si evita l’aggravio pensionistico? Che desolazione per un Paese che ti conta pure di quanto puoi vivere?
Una cosa è certa finché non c’è la separazione netta dell’assistenza dalla previdenza si tornerà sempre a mettere mano al sistema pensioni con meccanismi sempre più perversi. D’altronde i lavoratori nel tempo hanno versato contributi per l’acquisizione della loro libera dignità futura e non devono essere fruibili dall’assistenza. Insomma questa erogazione sussidiaria assistenziale non è altro, per dirla terra terra, creazione di opportunismo politico di serbatoi di voti. Il tutto pescato nelle sacche di miseria?
L’attenzione maggiore deve essere portata : ai giovani che arrancano a trovare un lavoro, a chi perde il lavoro a un età ancora prolifica, chi ha lavorato in quei mestieri che sono veramente logoranti, a chi ha lavorato una vita e si vede calpestare quel sogno di libertà .
Poi quando fa comodo si evoca l’Europa come volano per un adeguamento alle sue disposizioni in modo opportunistico. Un dato di fatto è che la media Europea di chi va in pensione è 63 anni.
Invece di intervenire sempre sul sistema pensioni per regolarizzare i conti del Paese perché non si interviene: sulla spending review a 360°, sulle banche, sui vitalizi, sulla corruzione e lavoro nero, su tutte quelle  truffe che incidono sulla cosa pubblica e sui grandi patrimoni accumulati illegalmente e sulle grandi buon uscite mega galattiche, sui lavori pubblici fermi da anni per la levitazione dei costi e chi ce ne ha più ne metta. Qualcuno era stato chiamato a intervenire efficacemente sulla revisione della spesa ma quando ci si è accorti che si andava toccare gli interessi degli amici si è azzerato tutto. Tutto questo aumenta il debito tanto paga sempre pantalone?

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