In un’intervista esclusiva, Luciano Benetton racconta il suo addio all’azienda che aveva fondato e da cui si era allontanato per gestire progetti personali, come “Imago Mundi”. Tornato nel 2018 su insistenza del fratello Gilberto, aveva trovato l’azienda in difficoltà economiche e aveva tentato di risolvere diversi problemi. Tuttavia, l’azienda continua a soffrire, con un piano di tagli che ha portato alla chiusura di 419 negozi nel mondo, inclusi 100 in Italia nel 2024. Nonostante ciò, i grandi magazzini stanno registrando una crescita del 7%.

Benetton esprime amarezza per la situazione attuale, sostenendo di essere stato tradito dai manager e di essersi fidato delle persone sbagliate. L’accusa principale è che i vertici aziendali abbiano falsato la realtà finanziaria dell’azienda, facendo emergere problematiche gravi. Nonostante il ritiro della società dalla Borsa abbia limitato i rischi esterni, le questioni interne rimangono preoccupanti.

La scelta di un nuovo amministratore delegato, suggerita nel 2019, si è rivelata problematica. Benetton ammette di essere stato avvertito sulla possibile inadeguatezza del candidato, ma si è fidato delle rassicurazioni ricevute dai consulenti. La mancanza di comunicazione e confronto con il nuovo amministratore e il suo staff, oltre al licenziamento di personale esperto senza consultazione, hanno aggravato la situazione.

L’esperienza accumulata da Benetton nel corso degli anni si scontra con la nuova gestione, che avrebbe “sfoltito” in breve tempo il patrimonio di competenze costruito con fatica. Benetton riflette sulla sua abitudine a lavorare con persone responsabili e rimpiange di non aver avuto un approccio più cauto.

Nel complesso, l’addio di Luciano Benetton all’azienda appare come una conclusione amara a una carriera di successi, uniti però a mancate vigilanze che hanno portato a dubbi e incertezze. La sua eredità imprenditoriale resta, ma non senza ombre che gettano riflessioni sul futuro della Benetton e sulle sfide che dovrà affrontare per ritrovare l’energia e la vitalità di un tempo.

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