L’acquisto di case all’asta è spesso al centro di dibattiti e fraintendimenti. Una delle convinzioni più dure a morire è quella che suggerisce che partecipare a un’asta immobiliare consenta di fare affari eccezionali, acquistando prestigiose proprietà in centro a Milano o Roma al costo di un modesto bilocale in periferia. Tuttavia, la realtà potrebbe smentire tali aspettative, poiché la competitività del mercato e il valore intrinseco delle proprietà rimangono fattori determinanti. La partecipazione alle aste immobiliari può comunque rivelarsi una buona strategia per chi adotta una visione di investimento a medio termine piuttosto che l’immediato utilizzo dell’immobile, specialmente considerando che alcune proprietà potrebbero essere ancora occupate.

Negli ultimi anni, il processo di partecipazione alle aste immobiliari è diventato più accessibile grazie all’introduzione di procedure trasparenti. Tre sono stati i passi principali verso questa trasparenza: la creazione di un portale pubblico dove sono censiti tutti i beni oggetto di aste, dalle case alle automobili, fino ai crediti e alle aziende. Sul sito, reperibile all’indirizzo htpps://pvhp.giustizia.it/pvp/, è possibile cercare beni per tipologia e ubicazione geografica, accedendo a dettagli come ordinanze e perizie.

La possibilità di seguire le aste da studi notarili o di commercialisti ha rappresentato il secondo avanzamento. Esistono portali dedicati, come quello dei notai (https://www.notariato.it/it/ran/) e dei commercialisti (https://www.reteaste.it/commercialisti), che facilitano la gestione dell’intero procedimento. Infine, l’introduzione di nuove modalità di gara ha contribuito ad aumentare la fiducia nel sistema. Le aste senza incanto, per esempio, permettono la presentazione delle offerte in busta chiusa con un deposito cauzionale, seguita da una fase di rilancio per l’offerta migliore. Qualora l’asta vada deserta, una nuova gara verrà indetta a un prezzo ribassato.

I format delle aste possono essere sia in presenza che telematici, permettendo anche la partecipazione da remoto in modalità sincrona o asincrona. Il vincitore di un’asta deve saldare il prezzo entro un termine prestabilito e può richiedere un mutuo, con le banche spesso pronte a valutare la concessione di un finanziamento.

Purtroppo, la situazione non è sempre lineare. A volte, i debitori resistono a lasciare gli immobili, complicando le procedure di sfratto e spesso le condizioni delle case risultano pessime o addirittura danneggiate.

Nonostante questi ostacoli, nel 2024, secondo un’analisi di AstaSy analytics, sono stati messi all’asta 78.477 immobili con un valore di base d’asta superiore a 10.887 milioni di euro. Tuttavia, il numero delle aste è calato del 12% rispetto all’anno precedente. Questo dato potrebbe dipendere anche dall’aumento di procedimenti alternativi come il saldo e stralcio, utilizzati per evitare l’asta, soprattutto quando diventano un’ultima risorsa sia per il creditore che per il debitore.

Ad esempio, se un mutuo non viene onorato, il mancato utilizzo del patto marciano – una soluzione che permette di vendere direttamente l’immobile e coprire completamente il debito – può lasciare scoperto il debitore per la cifra rimanente, escludendolo così dall’accesso a futuri crediti bancari. Anche se l’asta immobiliare promette opportunità, richiede strategia, attenzione e spesso l’assistenza di esperti per navigare con efficacia nel complesso panorama delle vendite giudiziarie.

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