Negli ultimi tempi, in ogni luogo frequentato, il tema delle “buche” stradali sembra essere onnipresente. Durante l’estate, le strade mostravano piccoli dissesti che, se affrontati tempestivamente, avrebbero richiesto interventi meno onerosi. Tuttavia, con l’arrivo dell’inverno, tali dissesti si sono trasformati in profonde buche, in alcuni casi vere e proprie voragini, pericolose per la circolazione, specialmente a Roma, dove il traffico è rallentato e si sono formate lunghe code. In alcune zone della Provincia di Viterbo, come lungo la strada provinciale da Fabbrica di Roma a Civita Castellana, la situazione è ancora più critica: le buche colme di pioggia non consentono di valutare facilmente la loro profondità, causando danni significativi ai veicoli, come gomme forate o meccanica compromessa.

In molti casi, le buche sono inevitabili, specie in curva, costringendo gli automobilisti a valutare preventivamente il traffico nella corsia opposta, con il rischio di sbandare e coinvolgere altri veicoli. Quando avvengono incidenti simili, in cui il conducente ha una responsabilità marginale, viene naturale chiedersi: di chi è davvero la colpa?

In passato, esisteva una tassa di circolazione che serviva a mantenere le strade in condizioni dignitose, mentre oggi, con la tassa di proprietà, la situazione sembra peggiorata. Sorgono domande su dove vengano indirizzati i fondi pubblici provenienti da questa imposta, dato lo stato attuale delle strade.

C’è poi una notevole differenza tra le regioni a Statuto speciale e quelle ordinarie. Nelle prime, specie in quelle con un turismo sviluppato, le strade sono curate, con segnaletica chiara e banchine pulite. Al contrario, nelle regioni ordinarie, le strade provinciali presentano buche, segnaletica scarsa e banchine in pessime condizioni. A peggiorare la situazione, in alcune zone si trovano addirittura cartelli di controllo elettronico della velocità, a fronte di strade dissestate.

La questione delle buche non dovrebbe essere oggetto di speculazioni politiche o economiche, ma richiedere interventi concreti e trasparenti da parte delle amministrazioni locali, nell’interesse della collettività.

3 pensiero su “Che buche?”
  1. Mia nonna diceva sempre che per mantenere una cosa funzionante, bisogna prendersene cura. Queste buche sono un segno evidente di abbandono e cattiva gestione. C’era un tempo in cui le strade almeno venivano rattoppate in tempo.

  2. È veramente disarmante vedere come le regole cambino da regione a regione. È evidente che in certe aree l’amministrazione funziona meglio. Forse dovremmo incoraggiare l’adozione delle pratiche che funzionano anche nelle regioni ordinarie.

  3. Non è possibile che viviamo ancora in queste condizioni! Paghiamo le tasse e in cambio otteniamo solo servizi scadenti. Le strade sembra di essere in un campo di battaglia! Chi ci rimborserà per i danni? 😡

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