La data di inizio del conclave, destinato a designare il successore di Papa Francesco, è stata stabilita per il 7 maggio. L’informazione è stata confermata dal direttore della Sala Stampa Vaticana. La decisione è frutto delle congregazioni generali dei cardinali, riunitisi il 28 aprile per deliberare in merito. A guidare il conclave sarà il cardinale Pietro Parolin, in quanto più anziano tra gli elettori, considerando che il Decano dei cardinali Giovanni Battista Re e il vice Decano Leonardo Sandri hanno superato gli ottant’anni e, pertanto, non parteciperanno all’elezione. Il cardinale Re celebrerà la Missa pro eligendo Romano Pontifice. Tuttavia, spetterà a Parolin chiedere al cardinale eletto se accetta di diventare papa e quale nome intenda assumere. Tuttavia, potrebbe anche succedere che Parolin stesso venga eletto.
Durante le congregazioni, l’assemblea ha discusso della situazione del cardinale Becciu, ma senza giungere a conclusioni definitive. Nel frattempo, proseguono i novendiali, messe in suffragio di Papa Francesco, che si concluderanno domenica. L’avvio del conclave avrebbe potuto essere anticipato a lunedì o martedì, ma per motivazioni logistiche è stato fissato qualche giorno dopo. Infatti, il numero di cardinali elettori, attualmente 135, è significativamente elevato, e risulta necessario organizzare adeguatamente gli alloggi presso la Casa Santa Marta, la residenza vaticana che ospiterà i cardinali durante il conclave.
Il conclave prevede un inizio sigillato dalla frase “Extra omnes”, che sancisce l’esclusività della partecipazione ai soli cardinali elettori, i quali devono avere meno di 80 anni. Tali cardinali risiederanno a Santa Marta, senza poter utilizzare mezzi di comunicazione con l’esterno. Le modalità di voto sono regolate dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da papa Giovanni Paolo II nel 1996 e successivamente modificata da Benedetto XVI.
Le votazioni prevedono, dopo la 33esima o 34esima votazione, un ballottaggio tra i due cardinali con più voti, ma rimane necessaria una maggioranza di due terzi per l’elezione. Ogni giornata prevede due fumate: una verso mezzogiorno e un’altra alle 19. Le schede di voto vengono bruciate con coloranti: il fumo nero segnala un’elezione non avvenuta, mentre quello bianco annuncia la scelta del nuovo Papa. In caso di fumata bianca, le campane di San Pietro risuoneranno a festa.
Una volta eletto, il nuovo Pontefice accede alla “stanza delle lacrime”, dove può lasciarsi andare all’emozione del momento. Ogni fase del voto è altamente regolamentata, con sorte, scrutinatori e cerimonieri che sovrintendono a ogni passaggio del processo elettorale.
Il tempo necessario per il conclave è variabile, ma storicamente negli ultimi decenni si mantiene intorno ai tre giorni. Tuttavia, il conclave di Papa Francesco durò poco più di 24 ore. In assenza di esito positivo entro tre giorni di votazioni, è prevista una pausa di un giorno per preghiera e riflessione, seguita dal proseguimento degli scrutini.