Nei primi anni ’50, due eventi di cronaca nera in Italia suscitano grande scalpore e restano irrisolti, diventando famosi cold case: la sparizione del sindaco di Battipaglia, Lorenzo Rago, e la morte misteriosa della giovane Wilma Montesi. Rago scompare senza lasciare traccia il 20 gennaio 1953, un caso di “lupara bianca” senza mandanti né esecutori identificati. La sua auto viene trovata accesa oltre un passaggio a livello, ma di lui nessun segno. Pochi mesi dopo, l’11 aprile, il corpo di Wilma Montesi viene rinvenuto sulla spiaggia di Torvaianica, nei pressi di Roma. Queste due vicende rimangono avvolte in fitte ombre e dubbi, ma mai collegate fino alle recenti scoperte di Massimiliano Amato.
Amato, giornalista e scrittore di Salerno, getta luce su un nuovo collegamento tra la sparizione di Rago e l’omicidio Montesi. In una seconda edizione del suo libro, “Il sindaco desaparecido”, aggiornata e arricchita, propone una verità sorprendente che unisce i due casi attraverso un dettagliato lavoro di ricerca. Rago, descritto come un imprenditore audace e carismatico, portava un conflitto di interessi in quanto grande affittuario di terreni nella Piana del Sele, un’area centrale per la riforma agraria in corso.
Rago subisce l’espulsione dal Partito Socialista per le sue dichiarate simpatie monarchiche, ma riesce a ottenere il sostegno di Pietro Nenni e trionfa alle elezioni comunali del 1952 grazie a una campagna innovativa. Tuttavia, la sua scomparsa resta un enigma.
Il punto di contatto con il caso Montesi si chiama Gennaro Abbatemaggio, noto per essere il primo grande pentito di camorra. Nel 1954, Abbatemaggio porta di nuovo alla ribalta questi misteri, sostenendo di conoscere la verità su entrambi i casi. Nel suo memoriale, suggerisce che Rago fosse implicato in un affare di droga con il marchese Ugo Montagna, nome legato all’affare Montesi. Nonostante le sue affermazioni, il pentito non riesce a fornire prove concrete o elementi aggiuntivi, restando poco credibile per gli inquirenti.
Un ulteriore collegamento tra i due cold case è rappresentato dagli agenti Ettore Messana e Rosario Barranco, che indagano su entrambi i casi. A Battipaglia, dirigendo le indagini verso i legami tra politica e malavita, sembrano sfiorare i vertici di Cosa Nostra senza però giungere a conclusioni definitive, ponendo infine l’attenzione su un’improbabile pista familiare, gettando le indagini su un binario morto.
Amato non dispone ancora di prove schiaccianti, ma recenti documenti dalla questura conservati nell’Archivio di Stato di Salerno potrebbero aprire nuovi scenari. Le ricerche continuano e si attende con interesse una possibile terza edizione del libro che potrebbe svelare ulteriori dettagli su questi due misteri intrecciati.