La multinazionale giapponese Yazaki, nota per la produzione di cablaggi nel settore automotive, ha deciso di avviare una procedura di esubero per 52 lavoratori sui 75 presenti nella sua sede di Grugliasco. La drastica decisione è stata presa poiché la storica partnership con Maserati è giunta a un punto critico: la casa automobilistica del Tridente ha infatti ridotto a zero le commesse, a causa di una mancanza di ordini. Di conseguenza, Yazaki non ha più necessità dei servizi di logistica e assistenza che venivano gestiti dalla sede torinese.
Il magazzino di Torino è stato trasferito in Campania, mentre il servizio clienti è stato definitivamente eliminato. Un incontro tra i sindacati e la dirigenza di Yazaki è previsto per l’11 dicembre presso l’Unione Industriali di Torino, ma le possibilità di trovare un accordo sembrano limitate. La situazione riflette una situazione di crisi più ampia nel settore automobilistico della regione, aggravata ulteriormente dalla debolezza produttiva di Maserati.
Maserati, infatti, sta attraversando un periodo di bassa produzione, con la linea di Mirafiori dedicata a soli due modelli: Granturismo e Grancabrio. Nei momenti migliori, vengono prodotte appena 10 vetture al giorno, per un totale annuo che riesce a raggiungere poche centinaia di unità. Anche a Modena, i numeri rimangono modesti, con meno di 220 unità prodotte, secondo i dati disponibili del sindacato Fim Cisl.
Giusy D’Agostino della Filcams Cgil commenta la situazione indicando che la procedura di esubero avviata da Yazaki può essere letta come una vera e propria chiusura. L’azienda aveva già impiegato metodi simili in passato, quando, durante un Natale passato, comunicò il licenziamento di alcuni dipendenti tramite piattaforme digitali. Ora, la situazione si è estesa a 52 dipendenti rimasti senza lavoro, mentre solo una ventina è destinata a rimanere.
Yazaki aveva investito nel mercato italiano acquisendo la Cable Elettra, con l’obiettivo di servire il gruppo Fiat, poi trasformato in Fca e infine Stellantis. Tuttavia, come sottolinea Pietro Bello, un lavoratore e rappresentante sindacale della Yazaki, l’attività si è progressivamente ridotta, lasciando soltanto il lavoro destinato all’export verso i marchi francesi del gruppo Stellantis.
Non è solo Yazaki a vivere momenti di difficoltà: anche Lear, l’azienda fornitrice dei sedili per Maserati e la 500 elettrica, con sede a Grugliasco, è stata travolta dalla crisi delle commesse. Le prospettive per le sue circa 400 famiglie di lavoratori restano nebulose, con un futuro incerto che potrebbe volgere al termine alla conclusione del periodo di cassa integrazione. Tutta l’area industriale di Grugliasco, concepita come polo del lusso per Maserati grazie all’intuizione di Sergio Marchionne, sta vivendo un momento di declino dopo la chiusura dello stabilimento nel 2023 sotto la guida di Carlo Tavares.
Alla luce di queste problematiche, molte aziende complementari gravitanti attorno ai giganti dell’automotive si trovano a dover prendere decisioni difficili, gettando un’ombra incerta sul futuro del settore automobilistico nella regione torinese. I sindacati, nel frattempo, contestano la gestione e le scelte interne delle aziende, e le difficoltà non sembrano attenuarsi nel breve periodo.