Il 28 febbraio, intorno alle 19:30, prende il via la registrazione del secondo episodio della nuova stagione di Fratelli di Crozza. Durante la puntata, Maurizio Crozza presenta un’irresistibile parodia che vede “Trump” cacciare dalla sala ovale un confuso “Zelensky”. L’intervento comico trae ispirazione da un recente evento in cui il figlio di Elon Musk è stato colto dalle telecamere a fare qualcosa di inappropriato alla scrivania presidenziale, evento questo che ha portato Trump a sostituire l’arredamento storico, attribuito a Kennedy.

La gag di Crozza prende piede da questa affascinante cronaca e mette in scena un Zelensky, interpretato dallo stesso Crozza, chiamato per firmare un accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Tuttavia, un semplice starnuto mentre è seduto alla famosa scrivania scatena l’ira del “Trump” di Crozza, che lo caccia via bruscamente. In parallelo, un “Gentiloni”, anch’esso parte della parodia e sempre impersonato da Crozza, si unisce alla farsa collaborando nel far slittare la scrivania fuori scena.

Il colpo di scena arriva quando, proprio durante la registrazione, giunge la notizia che Trump, nella realtà, ha effettivamente cacciato Zelensky dalla Casa Bianca, confermando la premonizione comica di Crozza. Questa incredibile coincidenza viene poi riportata sul palco attraverso le parole dello stesso comico, che spiega come la realtà abbia superato la fantasia.

Per la creazione di tali momenti di satira, Crozza e la sua squadra di autori si impegnano a captare ogni elemento dell’attualità, garantendo uno show sempre attuale e, soprattutto, divertente. Crozza svela poi al pubblico del teatro che la preparazione di personaggi complessi come Trump e Zelensky avviene solitamente il giovedì, per via del tempo richiesto tra cambi di trucco e scenografie.

Mentre il pubblico in sala è senza accesso ai telefoni, e quindi ignaro degli sviluppi internazionali, Crozza con una sorpresa svela che l’accaduto alla Casa Bianca è quanto anticipato nella sua scena. Un esempio classico di come satire e realtà possano magicamente fondersi, arricchendo la narrazione con inattesa veridicità.

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