Evento significativo nel panorama economico globale: il dollaro statunitense sta mostrando un rafforzamento notevole rispetto a tutte le altre valute, mentre il Bitcoin vede un calo del 3%. Le tensioni economiche sono ulteriormente accentuate dalla decisione degli Stati Uniti di applicare nuovi dazi il prossimo martedì. In particolare, una tariffa del 25% sarà imposta sui beni importati da Messico e Canada, mentre un dazio del 10% colpirà la Cina. Già il Canada ha annunciato contromisure equivalenti su merci per un valore di 155 miliardi di dollari canadesi, mentre la risposta di Cina e Messico è ancora attesa.

L’impatto delle politiche tariffarie di Trump si fa sentire pesantemente sulle borse europee. Piazza Affari, ad esempio, mostra un altro giorno di ribasso, con il Ftse Mib che registra un decremento dell’1,05%. A Parigi la situazione è ancora più critica, con un calo dell’1,6%. La flessione del mercato azionario riflette i timori legati a una possibile guerra commerciale globale. In Italia, lo spread tra Btp e Bund si amplia, mentre l’euro si indebolisce ulteriormente nei confronti del dollaro e dello yen.

Queste tensioni non risparmiano neanche le criptovalute. In meno di una giornata, si sono persi quasi 600 miliardi di dollari nel mercato digitale. Anche sul fronte energetico, i costi del gas in Europa continuano a salire, influenzando il mercato e spingendo a considerare interventi sul prezzo complessivo.

Oltreoceano, il panorama non appare migliore. I futures su Wall Street sono in rosso, col Nasdaq e l’S&P 500 in forte ribasso. L’amministrazione Trump ha annunciato intenti simili anche per i beni europei, minacciando di aggravare ulteriormente la situazione.

Nonostante le apparenze, la Cina sembra mantenere un atteggiamento più diplomatico. Nonostante le tariffe imposte siano un chiaro tentativo di pressione, Pechino pare disposta a cercare un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, concentrando le negoziazioni su un precedente accordo commerciale non ancora del tutto implementato.

L’attuale scenario interessa profondamente settori industriali come quello automotive e farmaceutico, estremamente vulnerabili alle nuove politiche tariffarie. In sintesi, mentre il dollaro si rafforza, le incertezze a livello globale crescono, influenzando il mercato azionario, il commercio internazionale e persino le prospettive di crescita economica nei prossimi mesi.

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