Il principe Harry ha recentemente annunciato le sue dimissioni dalla posizione di patrono della fondazione Sentebale, un’organizzazione no-profit istituita nel 2006 con l’intento di dare continuità all’impegno umanitario della madre, la principessa Diana. L’organizzazione, con sede nel Regno Unito, si prefigge di sostenere bambini e giovani affetti da HIV e AIDS nell’Africa meridionale. La nascita di Sentebale risale a un momento significativo nella vita di Harry. In seguito al completamento dei suoi studi nel 2004, prima di entrare a far parte dell’esercito, il giovane principe intraprese un viaggio sabbatico in vari paesi, tra cui il Lesotho. Qui incontrò il principe ereditario Seeiso, anch’egli orfano di madre. I due condividevano un profondo senso di perdita, che li portò a un’amcizia solida e due anni dopo a fondare insieme Sentebale.
Nel corso degli anni, la fondazione ha promosso numerose iniziative e Harry ha effettuato frequenti visite in Lesotho. L’ultima di queste visite risale all’ottobre 2024, quando fu immortalato in un momento di gioiosa complicità con Sophie Chandauka, allora presidente di Sentebale. Tuttavia, proprio il rapporto tra Chandauka e alcuni membri dell’organizzazione ha innescato una crisi.
Harry e Seeiso hanno deciso di dimettersi in solidarietà con il consiglio di amministrazione dell’ente, che aveva già manifestato la sua intenzione di lasciare. La rottura tra il consiglio di amministrazione e la presidente Chandauka è stata descritta come “irrecuperabile” e ha creato un clima insostenibile all’interno dell’organizzazione. Le accuse reciproche hanno attirato l’attenzione della Charity Commission britannica, che sta esaminando il caso. Sophie Chandauka ha accusato la maggioranza del consiglio di amministrazione di condotta misogina e discriminatoria nei confronti delle donne nere, mentre i fiduciari hanno contestato alla presidente una gestione autoritaria e unilaterale, culminata in un insuccesso nella raccolta fondi destinati al continente africano. La richiesta di dimissioni avanzata nei confronti di Chandauka è stata respinta e lei ha presentato denuncia all’ente regolatore per mantenere la sua posizione.
Harry e Seeiso, pur esprimendo grande dispiacere per l’epilogo, hanno ribadito il loro impegno verso i giovani assistiti dalla charity e dichiarato che continueranno a collaborare con la Charity Commission per risolvere la situazione. Hanno anche sottolineato l’importanza del loro progetto, nato quasi due decenni fa per onorare la memoria delle loro madri. In risposta, Chandauka, presidente dall’estate passata e fidata collaboratrice di Harry, ha difeso il suo operato sottolineando il suo impegno per l’equità e giustizia, criticando indirettamente chi si presenta come una vittima per denigrare chi si adopera per la verità.
Che figura, pure sta Charity Commission britannica ora ci si mette. Sperèm che quèl che some ciapaa i risultà.
È vero, la situazione seemmbra compliccarrsi ulterioormente. Speriiamo davero che tuttto si risolva nel migliorre dei modi e che alla fine si ottengano risultati positivi.
Harry mi è sempre sembrato un bravo ragazzo, spero che riesca a sistemare tutto e continuare con il suo bell’impegno umanitario.
Sono d’accordo, Harry ha sempre dimostrato un grande cuore e una sincera dedizione alle cause umanitarie. Speriamo davvero che possa superare le sfide attuali e continuare ad avere un impatto positivo nel mondo.
Ma quante storie… c’è sempre qualcosa che non va in queste charity. Facessero meno chiacchiere e più fatti.
Capisco il tuo punto di vista, ma credo che molte organizzazioni stanno effettivamente cercando di fare la differenza. È vero che ci sono delle critiche, ma spesso i progetti richiedono tempo e risorse per mostrare risultati concreti. Forse potrebbe essere utile informarsi meglio sui successi e le difficoltà che affrontano per avere una visione più completa.
Speriamo che la situazione si risolva presto, è un peccato vedere un’organizzazione così importante attraversare una crisi del genere.
Sono d’accordo, è davvero triste. Speriamo che riescano a trovare una soluzione efficace e a tornare più forti di prima.