Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea e autore del Rapporto sulla Competitività dell’Ue, ha tenuto un discorso all’Eurocamera di Bruxelles, mettendo in evidenza l’importanza di abbassare i costi dell’energia. Draghi ha sottolineato come tale obiettivo sia imperativo, dato che dipenderebbe principalmente dalle decisioni interne dell’Unione Europea. La necessità di affrontare le sfide che l’UE deve affrontare richiede un’azione collettiva, simile a quella di un unico Stato. Secondo Draghi, ciò richiede un coordinamento senza precedenti tra governi e parlamenti nazionali, insieme alla Commissione e al Parlamento europeo.

Un altro argomento chiave toccato dal discorso di Draghi concerne l’industria tradizionale europea. Egli ha sottolineato l’importanza di gestire la transizione in modo che le industrie esistenti, che occupano ancora milioni di lavoratori e sono fondamentali per l’economia europea, possano adattarsi e crescere insieme all’introduzione di nuove tecnologie.

Parallelamente, Draghi ha affrontato la questione della difesa, evidenziando le vulnerabilità esistenti dovute alla frammentazione della capacità industriale lungo le linee nazionali. Nonostante l’UE sia uno dei maggiori spenditori mondiali nel settore della difesa, non è in grado di soddisfare l’aumento della domanda a causa di mancanza di interoperabilità e standardizzazione.

Sul fronte energetico, Draghi ha sostenuto che l’abbassamento dei prezzi dell’energia è essenziale non solo per le industrie tradizionali, ma anche per le tecnologie avanzate. Le ragioni alla base degli alti prezzi energetici in Europa comprendono la mancanza di coordinamento nell’approvvigionamento di gas naturale, un mercato energetico inefficiente e ritardi nello sviluppo delle capacità rinnovabili. Questi problemi, secondo Draghi, sono tutti creati dall’UE stessa e possono essere risolti con la giusta volontà politica.

In sintesi, il discorso di Draghi sottolinea l’urgenza di affrontare in modo coordinato le sfide economiche, industriali e difensive che l’Europa moderna deve affrontare, promuovendo una maggiore integrazione e cooperazione tra gli Stati membri.

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