Nel contesto storico della fine della Seconda Guerra Mondiale, si staglia la figura di Elena Curti, la figlia segreta di Benito Mussolini. Un aspetto interessante di questo periodo è il rapporto della giovane donna con il dittatore, di cui emersero nuovi dettagli grazie ai documenti conservati all’Archivio di Stato di Como. Tra i fascicoli, che custodiscono gli atti dei processi per collaborazionismo legati alla Repubblica Sociale Italiana, vi sono quelli che riguardano la stessa Elena Curti, la quale trascorse gli ultimi momenti insieme al padre.
Nell’aprile del 1945, nel corso della fuga lungo il lago di Como, Elena si trovava nello stesso veicolo blindato con Mussolini. Tuttavia, il suo caso di collaborazionismo fu archiviato in seguito alle testimonianze favorevoli di giovani partigiani che la donna aveva contribuito a liberare dalle Brigate Nere. Questi atti di solidarietà furono decisivi per la sua assoluzione. Elena, studentessa di Scienze politiche, aveva infatti stretto legami con membri della Resistenza, assistendo e fornendo informazioni utili, come dichiarano i documenti del processo.
La sua vicenda giudiziaria si concluse senza accuse formali di collaborazionismo, soprattutto grazie alla sua relazione con Mussolini, che sino a quel momento era percepita solo come pettegolezzo. In un giudizio del settembre 1945, si evidenziò che Elena era mossa dal desiderio di rivedere il padre naturale, piuttosto che da intenzioni politiche. Lo stesso cliente della procura di Como, Antonio Tribuzio, confermò che nelle azioni della giovane non si evidenziavano reati legati al collaborazionismo con il regime nazista.
Elena Curti vantava un particolare legame emotivo con Mussolini, dato che era stata l’unica tra i figli, riconosciuti e non, a restare con lui fino alla fine. Curiosamente, tra i suoi fratelli ufficiali – Edda, Vittorio, Bruno, Romano e Anna Maria – ciascuno intraprese percorsi diversi per garantirsi la sicurezza personale negli ultimi giorni del regime.
Il caso di Elena Curti rappresenta un aspetto complesso della storia italiana del periodo, in cui la politica si intreccia con legami familiari inaspettati, evidenziando l’intreccio tra sfere pubbliche e private. Sebbene la sua posizione venisse archiviata, la storia di Elena e del suo rapporto con Mussolini offre spunti di riflessione sulle identità e le scelte nel contesto di una fase storica tumultuosa.