Un grave incidente ha scosso la zona di Calenzano, coinvolgendo la raffineria Eni con un’esplosione devastante. Questo tragico evento ha causato la morte di due operai, mentre tre persone risultano tuttora disperse. Inoltre, nove individui sono rimasti feriti a causa dell’incidente. Tra i testimoni, Nicolas Magnolfi, un operaio di 29 anni, racconta di aver udito un forte boato mentre era al lavoro presso un’azienda di prodotti chimici situata a soli 50 metri dal luogo dell’esplosione. I vetri delle finestre, infranti dallo shock dell’urto, lo hanno colpito in volto, provocandogli lesioni non gravi alla fronte. Nicolas ricorda di aver compreso la gravità dell’accaduto solo quando ha visto fiamme e fumo diffondersi ovunque, decidendo immediatamente di fuggire.
Le indagini preliminari suggeriscono che l’esplosione sia avvenuta presso il deposito di carburanti. Si ritiene che uno dei cinque camion cisterna parcheggiati sotto la pensilina di carico abbia innescato la deflagrazione, forse a causa di una scintilla. Questo ha scatenato una reazione a catena che ha coinvolto anche le altre cisterne vicine.
La Prefettura di Firenze ha comunicato la cessazione dell’allarme, che era stato diramato attraverso il sistema It Alert. Nonostante la situazione tragica, l’incendio è stato efficacemente domato dai Vigili del Fuoco nelle prime ore del giorno. L’Eni ha espresso la propria vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti, assicurando la massima collaborazione con le autorità per chiarire le cause del disastro.
La circolazione ferroviaria sulle linee Firenze-Bologna e Firenze-Viareggio è stata ripristinata, benché inizialmente sospesa. Per supportare i viaggiatori del servizio Regionale, Trenitalia ha predisposto autobus sostitutivi e ha incrementato le informazioni disponibili nelle stazioni coinvolte.
Nel frattempo, le operazioni di ricerca delle persone disperse continuano. Un’escavatrice è stata introdotta nell’area della raffineria per rimuovere le macerie e facilitare il recupero dei dispersi.
L’incidente ha riacceso polemiche sulla sicurezza dell’impianto, già segnalato come a rischio in uno studio del Comune di Calenzano. Questo studio aveva evidenziato la pericolosità del deposito Eni, definito come un potenziale “incidente rilevante” secondo la normativa Seveso.
In seguito all’incidente, 15 aziende nelle vicinanze sono state evacuate per sicurezza, mentre le scuole, così come confermato dalle autorità locali, sono rimaste aperte. L’Arpat ha rassicurato la popolazione sulla qualità dell’aria, spiegando che la densa colonna di fumo si è dispersa grazie al vento, senza causare problemi significativi.
Resta l’incertezza sull’identità di cinque operai coinvolti nell’esplosione, di cui due sono stati ritrovati senza vita, ma non ancora identificati. Tra i dispersi e le vittime ci sono operai originari di diverse parti d’Italia e persino della Germania. L’elenco comprende un napoletano, un catanese, un tedesco, un materano e una persona della provincia di Novara, con età variabile tra i 45 e i 62 anni. Queste tragedie sottolineano la drammatica imprevedibilità di eventi del genere e l’importanza cruciale delle normative di sicurezza sul lavoro.