Il “quod arabice zephirum appellantur” è il segno che per la prima volta indica il concetto di “zero”, un numero “vuoto come un soffio di vento”. Questo simbolo apparve in Occidente nel Liber Abaci, il grandioso trattato scritto da Leonardo Fibonacci nel 1202, che aprì il mondo occidentale alle nove cifre indiane e a quello che per greci e latini era un segno sconosciuto.

Fibonacci e il ponte tra due mondi

Leonardo Fibonacci, genio matematico di Pisa, visse in un’epoca di grande transizione: l’età classica stava sprofondando nel passato per lasciare spazio al medioevo. Figlio di un mercante, Fibonacci ebbe il privilegio di entrare in contatto con il mondo arabo, dove la matematica era in piena fioritura. Durante i suoi viaggi, raggiunse Costantinopoli, dove studiò le opere di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, il fondatore dell’algebra. Tornato in Italia, Fibonacci si fece promotore del pensiero matematico arabo, portandolo a Pisa e guadagnandosi la fama che lo rese noto persino a Federico II, che lo incontrò personalmente.

Il mistero degli ultimi anni

Nonostante il suo contributo rivoluzionario, la vita di Fibonacci rimane avvolta nel mistero. Dopo aver riscritto il Liber Abaci nel 1228, scomparve nell’oscurità. Tranne rare apparizioni a Pisa, passò gli ultimi 12 anni in un silenzio che ha alimentato curiosità e leggende.

Lo zero e le cifre arabe: una rivoluzione osteggiata

Il mondo matematico occidentale del tempo era ancora legato ai numeri romani e al sistema greco. Persino dopo la morte di Fibonacci, le cifre arabe e lo zero furono accolti con sospetto. A Firenze, per esempio, ai banchieri era proibito usarlo, temendo che potesse essere usato per messaggi cifrati. È proprio da questa diffidenza che nasce il termine “messaggio cifrato”.

La successione di Fibonacci: un codice universale

Il nome di Fibonacci è indissolubilmente legato alla celebre successione di Fibonacci:
0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89…
In questa sequenza, ogni numero è la somma dei due precedenti. Questa serie non è solo un esercizio matematico, ma sembra essere un codice universale che si manifesta in natura, arte, musica e persino nel corpo umano.

  • Natura: I fiori spesso hanno petali che seguono la sequenza di Fibonacci: 3, 5, 8, 13, 21, 34. Nei girasoli, le spirali centrali contano rispettivamente 34 e 55 pistilli in senso orario e antiorario. Questo fenomeno è noto come rapporto fillotattico.
  • Musica: La serie influenza la composizione di brani musicali. Gruppi come i Genesis, i Tool e i Dream Theater hanno basato alcune opere sui rapporti matematici di Fibonacci.
  • Corpo umano: La proporzione tra braccio e avambraccio o tra le falangi delle dita segue la sezione aurea, strettamente legata alla successione.
  • Economia e tecnologia: I numeri di Fibonacci sono usati nell’analisi tecnica per prevedere l’andamento dei titoli e persino negli algoritmi dei processori Intel.

Un’eredità senza tempo

Leonardo Fibonacci non ha solo introdotto lo zero, ma ha mostrato come la matematica possa rivelare l’ordine nascosto del mondo. La sua eredità vive nella natura, nella musica, nelle scienze e persino nei gesti quotidiani. Fibonacci ha dimostrato che i numeri non sono solo strumenti di calcolo, ma chiavi per comprendere l’universo.

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