Chisinau. Una città dove il tempo sembra essersi fermato. Le strade deserte del venerdì notte e gli imponenti palazzoni scuri dipingono un paesaggio spettrale. La corrente elettrica è riservata solo alle aree più trafficate e il traffico è ridotto all’osso. È in questo scenario che inizia una notte destinata a rimanere impressa nella memoria.

Arrivati stanchi e affamati, la nostra prima tappa è un hotel di dubbia qualità. L’edificio fatiscente sembra pronto a crollare da un momento all’altro, ma è già pieno di bellissime donne moldave. Dopo aver pagato l’ultima corsa al tassista – anch’egli in cerca di donne come tanti altri in città – ci dirigiamo verso la reception, dove una signora anziana, che parla solo russo, ci accoglie con l’aiuto di un galoppino vestito da maggiordomo. Nonostante la stanchezza, decidiamo di non cedere al sonno. È troppo presto per ritirarci.

Usciti dall’hotel, le strade di Chisinau sono un vuoto totale. Solo qualche luce accesa e poche automobili in giro. Dopo qualche passo, entriamo nel primo locale aperto: un pub semi-deserto con una pista da ballo al centro. L’atmosfera è decadente, la poca gente presente sembra appartenere a un altro mondo. Ai tavoli, gruppi di uomini con belle ragazze locali, probabilmente papponi, ci osservano curiosi. Beviamo un paio di birre per alleggerire la testa e abbassare la tensione accumulata dalla lunga giornata.

Mentre sorseggiamo, due uomini si avvicinano al nostro tavolo. Uno dei due parla un italiano stentato, ricordo di un passato vissuto vicino Milano. Ci presentano una loro amica, Olga, una donna sulla trentina che parla un po’ d’italiano. Ci propongono di seguirli in un altro locale, dove ci assicurano che troveremo altre donne interessanti. Accettiamo con un po’ di esitazione, ma l’idea di essere in otto ci fa sentire più sicuri.

Il nuovo locale sembra chiuso all’apparenza, ma Olga entra e accende le luci. Un gruppo di ragazze ci aspetta all’interno, sorridenti. Olga ci invita a scegliere una compagna per la notte, specificando che il prezzo sarebbe stato trattato personalmente. Rifiutiamo educatamente, non siamo lì per quel genere di avventure. Ci allontaniamo rapidamente, lasciando che due del gruppo rimangano ancora in compagnia delle ragazze, troppo distratti dalle attenzioni per accorgersi dei veri pericoli.

Mentre tentiamo di far riprendere i nostri amici, uno dei due si accorge appena in tempo che una delle ragazze gli stava sfilando il portafoglio dai jeans. Lo strattoniamo via, risaliamo le scale e ci dirigiamo verso la macchina. La tensione cresce quando vediamo alcune vetture avvicinarsi e fermarsi dietro di noi. Decidiamo di non aspettare e di andarcene velocemente. Con qualche accelerazione brusca, ci lasciamo alle spalle i fari delle auto che ci seguivano, tornando finalmente alla stazione dei taxi. Da lì, un tassista ci riporta al nostro hotel.

La mattina seguente, raccontiamo l’avventura ai nostri amici. Ridono increduli mentre facciamo il punto su quanto accaduto. Divisi in due gruppi, veniamo prelevati da un certo Vlad, un uomo locale che ci porta a pranzo al ristorante Hutoroc, un’ottima steak house con cibo abbondante e gustoso. Tra un boccone e l’altro, Vlad ci racconta di come Chisinau sia ancora indietro rispetto alla Romania, nonostante diversi imprenditori stiano iniziando a investire nel paese.

Dopo un lauto pranzo, visitiamo la Cattedrale della Nascita di Cristo e il parco Stefan cel Mare. L’edificio dell’Università Statale di Moldova si presenta imponente e desolato, privo di studenti in quel periodo estivo. Delusi dal fallimento turistico, raggiungiamo gli altri amici al “Trony” moldavo, una sorta di negozio che vende di tutto. Il pomeriggio prosegue tra risate e scherzi, mentre ci prepariamo per la serata che Vlad ha già pianificato.

La discoteca Star Track, dove ci portano la sera, è una struttura unica, con un tavolo riservato per noi e amici di Vlad già pronti ad accoglierci. Tra balli e chiacchiere, il tempo scorre velocemente, ma la notte termina con un misto di stanchezza e soddisfazione. Abbiamo attraversato una notte strana, ricca di sorprese, e forse con qualche rischio di troppo.

7 pensiero su “Fuga da Chisinau: Una notte tra palazzoni e sorprese”
  1. Mamma mia che avventura ragazzi, sembra un film! Chisinau pare un posto davvero strano, non ci sarei mai andato da solo.

  2. Devono essere stati momenti di tensione incredibile. Peccato che non abbiate potuto apprezzare di più la bellezza di Chisinau senza questi incontri spiacevoli. Forse la prossima volta sarà un’esperienza più serena e sicura.

  3. LLeggendo questo mi viene da pensare a quanto ill fascino dell’ignnoto e del rischio possa porttare a esperienze mmemorabilii. Tuttavia, la sicurezza dovrebbe essere sempre la priorritàà assoluta.

  4. Ma oe chi vi manda su ste avventure? Io me fregava de meno de farme sta paura, m’avete proprio sgomentato. Però almeno v’avete magnato bene al ristorante!

  5. Non ci posso credere che abbiate affrontato una notte del genere a Chisinau! Sembra quasi un racconto di avventura. Certo, bisogna stare attenti, ma ricordatevi sempre di esplorare con prudenza.

  6. Che bel racconto, ragazzi. Un’avventura veramente unica, tipo Indiana Jones nella versione moderna. Fate attenzione però!

  7. È come una scena di un film! Chisinau sembra un posto super affascinante e un po inquietante allo stesso tempo.

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