Vittorio Feltri, noto direttore editoriale de “il Giornale”, ha espresso le sue opinioni riguardo i nuovi divieti posti in essere a Milano dall’amministrazione del sindaco Giuseppe Sala, che prevedono il divieto di fumo all’aperto rispettando una distanza di 10 metri dagli altri. Feltri, noto per il suo scetticismo verso le politiche ecologiche e le amministrazioni di sinistra, ha definito tali restrizioni come un ritorno al proibizionismo, paragonandole alle leggi americane del passato.

Secondo Feltri, fumatore di lunga data, queste normative rappresentano una limitazione ingiustificata della libertà personale. Ha dichiarato di non comprendere l’enfasi sulla protezione dal fumo passivo, sostenendo che la preoccupazione per le polveri sottili derivanti dalle sigarette sia esagerata. Ritiene che seguire queste regole significherebbe percorrere la città con un metro alla mano per misurare la distanza dalle altre persone.

Alla domanda sulla sua intenzione di rispettare le nuove regolamentazioni, Feltri ha lasciato intendere che potrebbe anche decidere di non conformarsi. Ha ribadito che le scelte relative al fumo dovrebbero rimare una questione individuale, lasciando a ciascuno la responsabilità delle proprie decisioni.

Inoltre, Feltri ha espresso il suo parere sulla possibile evoluzione politica di Milano, discutendo alcuni potenziali candidati per il ruolo di sindaco. Ha menzionato Melania Rizzoli come una scelta valida per la sua esperienza e competenza, mentre ha mostrato scetticismo verso Alessandro Sallusti, attuale direttore de “il Giornale”, ritenendolo non adatto al ruolo di primo cittadino.

Infine, il direttore editoriale ha espresso una critica verso le trasformazioni urbane di Milano, giudicando negativamente l’introduzione di ciclabili e le modifiche a corso Buenos Aires, reputandole come un peggioramento piuttosto che un miglioramento della città. Secondo Feltri, il concetto di mobilità sostenibile non rispecchia le esigenze reali e immediate, specialmente per le persone della sua età.

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