Nella cornice solenne e ampia di Piazza San Pietro, un evento di significativa importanza ha visto la partecipazione di moltitudini, stimati in numero di 200.000, accorsi per rendere omaggio al Papa, noto per il suo impegno per la pace e i più bisognosi. Tra i presenti, numerosi monarchi e principi ereditari da ogni parte del mondo, tutti uniti nel segno del rispetto e della memoria.
Il Vaticano, con la sua unica struttura di governo simile a una monarchia teocratica elettiva, rappresenta un’eccezione nel panorama politico globale. Questo sistema di governo è uno degli elementi che rende le cerimonie vaticane eventi di richiamo mondiale. In segno di rispetto, i reali hanno osservato un dress code sobrio e solenne. Alle autorità italiane e argentine, quest’ultimo il Paese natale del Papa, è stata riservata la prima fila, simbolo del profondo legame con il Pontefice. Accanto a loro si sono posti i reali di Spagna, il presidente Donald Trump e la first lady Melania, in uno straordinario incontro tra passato e presente.
La messa funebre è stata officiata dal Decano del Collegio dei Cardinali, Giovanni Battista Re. La celebrazione ha visto la lettura di passi significativi dalle Sacre Scritture: dagli Atti degli Apostoli, alle Lettere ai Filippesi, fino al Vangelo secondo Giovanni. Ogni passo ha rievocato momenti della vita e del sacrificio di Cristo, regalando ai presenti momenti di profonda riflessione e spiritualità. Particolarmente emozionante è stato il passo tratto dal Vangelo di Giovanni, che ha evocato l’apparizione del Risorto ai discepoli e il toccante dialogo con Pietro, rendendo la cerimonia un momento di forte introspezione collettiva.
All’importante evento hanno preso parte circa 2700 giornalisti provenienti da tutto il mondo, a testimonianza dell’importanza universale di questa perdita. Durante la celebrazione, un annuncio di portata mondiale ha interrotto questa atmosfera solenne: Hamas ha espresso la sua disponibilità a liberare gli ostaggi nella Striscia di Gaza, proponendo una tregua di cinque anni in cambio della cessazione del conflitto. Tale notizia è stata interpretata da molti come l’ultimo miracolo del Papa scomparso.
Tra i partecipanti illustri, oltre ai reali di Spagna, spiccava il principe William del Regno Unito, presente in vece di re Carlo. Infatti, il principe di Galles ha partecipato alla funzione per rappresentare il sovrano britannico, un segnale della continuità nei legami diplomatici e dell’importanza di consolidare relazioni internazionali. Questo evento non è stato il primo in cui William ha rappresentato la monarchia britannica: già in passato aveva preso parte a cerimonie di rilievo internazionale.
Il re Carlo, a causa delle sue condizioni di salute, ha scelto di rimanere nel Regno Unito. Tuttavia, i ricordi del suo incontro personale con Papa Francesco, avvenuto il 9 aprile, restano vividi. Buckingham Palace ha definito quell’incontro come uno dei momenti più significativi nel viaggio della coppia reale in Italia, sottolineando l’importanza del dialogo interreligioso. Anche in terra britannica il lutto è stato rispettato: le bandiere delle residenze reali sono state abbassate a mezz’asta e sono stati osservati segni di rispetto in occasione di incontri ufficiali.
Dal lato spagnolo, re Felipe e la regina Letizia hanno partecipato in abiti neri, uniti nel loro omaggio al Papa. La nazione spagnola ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, con una dichiarazione che celebra la determinazione del Papa nel portare conforto ai più deboli e bisognosi. Le recenti celebrazioni del Premio Cervantes sono state inevitabilmente influenzate dalla morte del Pontefice, e le modifiche al protocollo, inclusa l’assenza di onori militari, hanno riflettuto il momento di rispettoso cordoglio.
Questo grande evento in onore del Papa ha rappresentato un momento di unità e riflessione collettiva, evidenziando il ruolo significativo del Vaticano nella scena internazionale e l’importanza del dialogo tra le diverse culture e nazioni.