Giovanni Allevi ricorda con rammarico l’incontro con Papa Francesco, in cui ha avvertito la mancanza di un abbraccio che non ha dato. Questo rimpianto si accompagna al ricordo della stretta di mano calorosa, di una familiarità immediata e di un sorriso cristallino che il compositore trova difficile dimenticare. In un’intervista al Corriere della Sera, Allevi ammette: «Ero giovane e non compresi allora che seguire il cuore può essere la scelta giusta».
Il pianista sente una connessione profonda con il Pontefice scomparso il 21 aprile. Allevi vede nella storia di Francesco una sorta di riflesso della propria esperienza. Apprezza il coraggio del Papa nel rinnovare l’istituzione ecclesiastica, avvicinandola alla gente comune non solo grazie a un’elaborata riflessione teologica, ma anche con il suo sorriso genuino, il tono gentile e una postura che mostrava vulnerabilità. Durante il suo pontificato, Francesco ha scosso le strutture gerarchiche, generando inizialmente una forte opposizione interna, ma ha saputo conquistare il cuore delle persone. Giovanni Allevi osserva un parallelismo tra il suo percorso nella musica classica e le sfide affrontate da Papa Francesco.
Un altro elemento che accomuna Allevi e Bergoglio è la sofferenza della malattia. Il pianista riporta alla memoria un’affermazione del Papa che risuona profondamente: «Le pareti degli ospedali hanno ascoltato più preghiere sincere di molte chiese». La reminiscenza lo riporta alle sue lunghe battaglie contro un mieloma multiplo, condivise apertamente con fan e follower. Durante mesi di lotta tra la vita e la morte, Allevi ricorda di aver pregato non per la guarigione, che considerava ingiusta verso gli altri pazienti, ma per la forza di affrontare il dolore e la paura, accettando quello che il destino riserva.
Il 2 giugno 2022 ha segnato un arresto brusco che, però, ha preceduto una nuova fase di ripresa. Con il suo tour in luoghi incantevoli dell’Italia, Allevi eseguirà per la prima volta un concerto composto durante il ricovero. È interessante notare come il pianista apprezzi persino il suono di un cellulare che squilla mentre suona: per lui è motivo di felicità.
Se oggi avesse l’opportunità di suonare per Papa Francesco, Allevi non esiterebbe a offrire una composizione speciale, l’Adagio dal concerto MM22 per violoncello e orchestra, creato in ospedale e ispirato proprio al mieloma. Questo brano, ancora inedito, è descritto come “struggente” e “pieno di umanità”. Il compositore immagina che il Papa accoglierebbe le note con il suo caratteristico sorriso benevolo dall’alto dei cieli.