L’accordo di cui si discuteva da alcune settimane è finalmente diventato ufficiale: il Twiga, emblematico brand fondato da Flavio Briatore, viene acquisito da Leonardo Maria Del Vecchio. Quest’ultimo è l’erede del colosso Luxottica e già attivo nel settore della ristorazione attraverso la sua società Triple Sea Food, che fa capo alla holding Lmdv Capital. Briatore ha affermato che il suo rinnovato impegno alla guida dell’Alpine Formula One Team richiede tutta la sua attenzione e un notevole impegno di tempo, motivo per cui è necessario ridurre la sua partecipazione diretta nelle attività operative del suo gruppo. Con cordialità, Briatore ha augurato buon lavoro a Del Vecchio e alla sua squadra.

La cessione vede Triple Sea Food acquisire il marchio Twiga e quattro locali del Gruppo Majestas, tra i quali spiccano Twiga Forte dei Marmi, Twiga Montecarlo e Twiga Baia Beniamin. All’interno dell’operazione rientra anche il noto Billionaire di Porto Cervo. Nonostante la vendita di queste attività, Briatore ha fatto sapere che il Gruppo Majestas continuerà a concentrarsi sullo sviluppo internazionale dei brand Billionaire e Crazy Pizza, contando su collaboratori esperti e professionisti che garantiscono ottimi risultati.

Leonardo Maria Del Vecchio, presidente di Lmdv Capital, ha sottolineato in un comunicato che questa acquisizione è un passo importante per lo sviluppo del settore dell’ospitalità italiana, considerato fondamentale per il futuro del paese. Twiga è descritto non solo come un marchio, ma come un simbolo di eccellenza e stile italiano apprezzato a livello internazionale. Integrandolo in Triple Sea Food, non si intende solo preservare una tradizione di successo, ma anche proiettarlo verso nuove possibilità di crescita.

Del Vecchio ha evidenziato che questa operazione rappresenta molto più di un semplice ampliamento del portafoglio: Triple Sea Food mira a realizzare un modello unico, che unisce tradizione e innovazione. L’obiettivo è offrire ai clienti esperienze straordinarie, mettendo in risalto l’ospitalità e la socialità come espressioni della migliore cultura italiana.

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