Nel panorama attuale di Borsa Italiana, si assiste a un cambiamento significativo per le imprese italiane, nonostante le complessità del contesto economico globale. Da un lato, vi è l’influenza della Banca Centrale Europea che ha recentemente abbassato i tassi d’interesse, come nell’intervento del 12 dicembre scorso, dall’altro persiste un’incertezza geopolitica che mantiene i mercati in uno stato di instabilità. Tuttavia, le imprese del Paese stanno avendo una trasformazione nel loro approccio alla finanza; stanno imparando a considerare l’apertura del capitale e ad esplorare nuove forme di credito.
Sebbene il fenomeno del delisting continui a rappresentare una sfida per Piazza Affari – con l’uscita più recente di Beghelli, annunciata il 10 dicembre dopo l’offerta di Gewiss – si registra un incremento delle aziende che desiderano entrare nel programma Elite. Questo programma è concepito per preparare le imprese al listino o per l’apertura del capitale, offrendo conoscenze sugli strumenti di credito alternativi. Allo stesso modo, cresce il numero di aziende pronte per debuttare sul listino di Borsa.
Secondo Barbara Lunghi, responsabile dei mercati primari di Piazza Affari, si sta attraversando un’era nuova. L’abbassamento dei tassi di interesse ha dato un impulso positivo, sebbene le complicazioni geopolitiche e le difficoltà in alcuni settori industriali abbiano reso il 2024 un anno impegnativo. Nonostante ciò, per il 2025 e 2026 si prospettano opportunità interessanti, dalle industrie ai servizi. L’atteggiamento delle imprese italiane verso l’apertura del capitale è notevolmente evoluto, spingendole a considerare la quotazione, l’emissione di strumenti di debito e il private equity. Questo ha generato una domanda di informazioni e consulenze superiore al passato.
Tra le aziende in attesa di IPO, spiccano nomi come Epta, Cisalfa e Golden Goose. Anche se attualmente predomina il listino delle piccole imprese, l’Euronext Growth, dal quale circa il 10% delle aziende passa successivamente a quello principale.
A fine novembre, si contavano 422 società quotate per una capitalizzazione di 823 miliardi, con 210 di queste su Euronext Growth Milan e 70 sullo Star, il listino delle società a più alta crescita, come indicato da Lunghi. Le aziende che si avvicinano alla Borsa appartengono a tre categorie: quelle giovani e interessate alla quotazione, quelle familiari che cercano un riassetto della governance e un passaggio generazionale, e le partecipazioni del private equity.
Nel programma Elite, ad esempio, si sono recentemente aggiunte due aziende familiari, Emu e Subdued, che ricercano principalmente la finanza alternativa piuttosto che una quotazione immediata.