L’incidente aereo avvenuto a Washington ha sollevato importanti interrogativi riguardanti la sicurezza del traffico aereo negli Stati Uniti. L’elicottero militare Black Hawk, in volo nei pressi dell’aeroporto Ronald Reagan, potrebbe aver confuso l’aereo commerciale da evitare, portando a una collisione tragica con un Crj-700 di American Airlines. L’impatto si è verificato mentre il jet passeggeri era in fase di discesa, non lontano dal Potomac. L’evento ha causato il decesso delle 64 persone a bordo, incluse diverse figure di spicco del mondo del pattinaggio artistico.

Le condizioni meteorologiche hanno probabilmente complicato ulteriormente le operazioni dei piloti del Black Hawk. Con vento forte a 25 nodi e il conseguente volo turbolento, è possibile che abbiano perso di vista il jet commerciale. L’inchiesta condotta dall’ente statunitense Ntsb si concentrerà proprio su questi aspetti, oltre che sul ruolo dei visori notturni che potrebbero aver limitato la visione periferica dei piloti dell’elicottero.

La procedura della “separazione visiva”, approvata dalle autorità di controllo del traffico aereo, non ha potuto impedire la tragedia. Questa rigida norma viene implementata in contesti altamente regolamentati come lo spazio aereo di Washington, e richiede che i piloti confermino costantemente la posizione di altri velivoli potenzialmente confliggenti tramite comunicazioni regolari con la torre.

Inoltre, le comunicazioni tra l’elicottero e la torre di controllo non sono state chiaramente udibili per via del diverso sistema di frequenze utilizzato dai mezzi militari (Uhf) rispetto a quelli civili (Vhf). Ciò ha reso difficile ottenere una chiara comprensione degli scambi tra i piloti del Black Hawk e i controllori del traffico aereo, contribuendo probabilmente alla tragica conclusione dello scontro.

L’incidente ha dunque riacceso il dibattito sulla sicurezza del trasporto aereo negli Stati Uniti, in particolare nello spazio aereo congestionato di Washington, dove quotidianamente si incrociano voli di varia natura, nazionali e militari. Ciò nonostante, il numero crescente di voli nello scalo Ronald Reagan, favorito anche da recenti revisioni legislative, solleva preoccupazioni sulla capacità del sistema di gestire un volume di traffico in costante aumento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *