Una giovane tunisina di nome Rahma, quindicenne, si è trovata protagonista di una situazione che ha stimolato una riflessione importante sull’uso delle tecnologie moderne. Rahma è arrivata recentemente in Italia e frequenta l’Istituto comprensivo “Cosimo De Giorgi” di Lizzanello e Merine. Durante un laboratorio scolastico dedicato alla creazione di un fumetto, l’intelligenza artificiale utilizzata per generare le immagini ha iniziato a raffigurarla sistematicamente con l’hijab, nonostante lei non lo indossi più e non desideri farlo.
Questa esperienza è parte di un più ampio progetto scolastico chiamato “Gente in cammino”, che ha coinvolto gli studenti nella creazione di un fumetto multilingue su storie di migrazione e inclusione, come quella di Rahma e del fratello Bayrem. Rahma, che ha lasciato il velo appena arrivata nel nuovo ambiente, ha espresso con determinazione la sua volontà di essere rappresentata senza hijab, facendo emergere la questione di come alcuni pregiudizi siano ancora radicati, anche negli algoritmi.
Le docenti responsabili, Carmen Mazzeo e Anna Grazia Visti, dopo aver constatato l’ostinazione del sistema nel mantenere l’hijab nelle rappresentazioni di Rahma, hanno sfruttato un inganno per aggirare l’intelligenza artificiale, etichettando Rahma come una figura maschile affinché il velo scomparisse. Questo espediente ha permesso di superare gli stereotipi trasmessi, consentendo a Rahma di vedersi finalmente priva di quel simbolo non più parte della sua identità.
Questo episodio ha sollevato un dibattito tra i ragazzi e i docenti sul ruolo potente che l’AI può giocare nel perpetuare certe immagini stereotipate, malgrado la sua presunta neutralità. Maria Assunta Corsini, dirigente dell’istituto, ha evidenziato l’importanza educativa di questo progetto, rimarcando come l’intelligenza artificiale, pur essendo uno strumento dall’enorme potenziale, possa avere conseguenze significative se impiegata senza il giusto discernimento. È emerso chiaramente quanto sia essenziale un suo utilizzo consapevole, affinché si riveli davvero una risorsa costruttiva e inclusiva.