Nonostante la retorica di alcuni partiti politici e di ex generali che hanno fatto della lotta all’immigrazione il loro tema principale, la storia segue il suo inarrestabile corso e il volto della popolazione italiana continua a trasformarsi attraverso l’incontro con culture diverse. Questo fenomeno di mescolanza culturale è evidente a chiunque abbia consultato un libro di storia. Attualmente in Italia risiedono circa 5,3 milioni di stranieri, che rappresentano il 9% della popolazione totale. Di questi, oltre il 70% è costituito da cittadini provenienti da paesi extra-UE. Questi dati emergono dal rapporto “Cittadini stranieri in Italia”, un’analisi statistico-demografica realizzata dall’Organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione (Onc), presentato nella sede del Cnel, a Villa Lubin.

Negli ultimi anni si è assistito a un incremento dei permessi di soggiorno concessi per motivi di ricongiungimento familiare, mentre fino al 2010 la maggior parte dei permessi riguardava motivazioni lavorative. I cittadini stranieri più rappresentati sono i rumeni, con un milione e 82 mila residenti, seguiti da albanesi, marocchini, cinesi e ucraini. Tra il 2011 e il 2023, sono state registrate circa un milione e 700 mila acquisizioni di cittadinanza, con 214 mila solo nel 2023, il 92% delle quali a favore di cittadini extra-UE.

Inoltre, la crisi ucraina del 2022 ha significativamente alterato le motivazioni di ingresso in Italia. I permessi rilasciati per asilo e protezione internazionale hanno superato il 45% del totale, con un 33% motivato dall’emergenza umanitaria ucraina.

Le famiglie italiane con almeno un membro straniero sono oltre 2,5 milioni, circa una su dieci, con il 28,3% rappresentato da famiglie miste. È significativo anche il numero di famiglie unipersonali, che costituiscono il 50% del totale, con una particolare incidenza tra i cittadini dell’area del subcontinente indiano e tra gli egiziani. Le famiglie unifamiliari femminili ucraine compongono quasi il 68% delle famiglie ucraina presenti nel Paese.

Giovani e giovanissimi studenti, spesso al centro delle discussioni sulla cittadinanza, rappresentano una fascia demografica cruciale. I minorenni di seconda generazione, nati in Italia da genitori stranieri, sono oltre un milione. A questi si aggiungono i giovani immigrati nati all’estero, raggiungendo un totale di circa 1,3 milioni di ragazzi stranieri o italiani per acquisizione di cittadinanza, che rappresentano il 14% della popolazione residente in Italia sotto i 18 anni. Tra questi giovani, quasi 600 mila sono alunni delle scuole italiane. Tuttavia, il loro percorso educativo si presenta più arduo rispetto a quello dei coetanei italiani, con un significativo ritardo già a partire dalla scuola primaria che coinvolge circa il 12% degli studenti.

3 pensiero su “Italia multiculturale: la crescita della popolazione straniera e l’integrazione nelle scuole”

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