I rapporti tra l’Europa e gli Stati Uniti sono complessi e spesso fraintesi. Da un lato, l’Europa appare debole nel contesto commerciale, mentre dall’altro, si rivela più forte sul fronte finanziario. Questa analisi di Federico Fubini mette in luce una realtà fin troppo spesso distorta da opinioni come quelle espresse dall’ex presidente statunitense Donald Trump. La sua accusa che l’Unione Europea sia stata creata per danneggiare gli Stati Uniti, ad esempio, non riflette la vera natura delle relazioni economiche tra le due potenze.

Gli acquisti di diritti di proprietà intellettuale rappresentano una parte fondamentale dei rapporti economici tra Europa e Stati Uniti. Mentre, da una parte, i consumatori europei spendono sempre più in abbonamenti a servizi americani come Netflix o Amazon Prime Video, dall’altra il flusso di denaro creato da queste spese rappresenta un vantaggio per gli Stati Uniti. I profitti degli acquisti digitali in Europa, spesso canalizzati attraverso filiali irlandesi, finiscono per incrementare la bilancia delle partite correnti a favore degli Stati Uniti.

La crescente dipendenza europea dalle piattaforme digitali statunitensi non fa che rafforzare l’attivismo economico americano, rendendo paradossale la retorica aggressiva di Trump sui dazi. Se si volesse seguire la sua logica, l’Europa avrebbe più motivo di minacciare dazi data la bilancia commerciale ormai sfavorevole.

Un altro aspetto interessante è come, a seguito dell’iniziativa del “Tax Cuts and Jobs Act” nel 2017, gli Stati Uniti siano divenuti un ambiente estremamente favorevole per le grandi aziende, quasi un paradiso fiscale. Ciò ha incentivato il ritorno dei capitali americani, aumentando la forza economica degli Stati Uniti rispetto all’Europa. Questo contesto, in combinazione con il riconoscimento crescente dei diritti di proprietà intellettuale, ha portato a un surplus statunitense nella bilancia delle partite correnti con l’area dell’euro.

Inoltre, va sottolineato come l’Europa, mentre accumula debiti americani, si trovi paradossalmente a sostenere finanziariamente gli Stati Uniti. L’acquisto di titoli e azioni americani da parte di soggetti europei ha permesso agli Stati Uniti di crescere, in cambio di rendimenti finanziari per gli investitori europei. Tuttavia, questo fenomeno aumenta la dipendenza dell’Europa dai mercati finanziari statunitensi, rappresentando un’arma a doppio taglio.

In conclusione, mentre l’America detiene un vantaggio nei settori più dinamici, l’Europa rimane forte su terreni finanziari meno visibili. Questa dualità evidenzia il complesso equilibrio di potere tra le due regioni, un tema che va esplorato oltre le semplicistiche narrazioni di rappresaglie commerciali e minacce di dazi.

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