Le recenti difficoltà dei cittadini tedeschi negli Stati Uniti hanno portato il Ministero degli Esteri della Germania a rivedere le linee guida sui viaggi verso questo paese. Gli avvisi mettono in guardia contro le conseguenze di piccole infrazioni, come dichiarazioni errate durante l’ingresso o la scadenza del visto, che possono condurre all’arresto e all’espulsione dal territorio. Sebbene queste precauzioni non equivalgano a un vero e proprio allarme come per altre destinazioni, rappresentano comunque un segnale significativo.

Numerosi europei, dunque, sono stati bloccati alla frontiera statunitense per motivi non sempre chiarissimi. Tra gli episodi più eclatanti, il fermo di Jessica Brösche per 46 giorni e il giovane Lucas Sielaff per 16 giorni, entrambi cittadini tedeschi. Altri casi riguardano un’accademica francese trovata in possesso di documenti confidenziali e una turista inglese, Rebecca Burke, respinta e poi arrestata al confine canadese.

Nel frattempo, agenzie di viaggio, compagnie aeree e hotel mostrano pubblicamente ottimismo, ma dietro le quinte cresce la preoccupazione per il calo delle prenotazioni verso gli Stati Uniti. Il tema sarà discusso alla riunione dell’Airports Council International, un gruppo che rappresenta gli aeroporti di tutto il mondo. Carsten Spohr di Lufthansa e Ben Smith di Air France-KLM sottolineano che finora la domanda rimane stabile, anche se Swiss Airlines nota che i turisti svizzeri sono sempre più propensi a scegliere mete alternative.

Questo sentiment negativo si riflette anche sulle tariffe aeree, che risultano più basse rispetto al passato. Secondo Tourism Economics, l’impatto delle politiche adottate dall’amministrazione attuale potrebbe causare una contrazione del 5% nei viaggi internazionali verso gli Stati Uniti nel corso di quest’anno, con una possibile perdita economica di 64 miliardi di dollari per l’industria turistica.

I dati del Dipartimento americano della sicurezza interna mostrano una flessione significativa degli arrivi dall’Europa nei primi mesi del 2025, particolarmente marcata per i vettori statunitensi. Tra le eccezioni si nota un aumento del turismo italiano, britannico e spagnolo, mentre diminuiscono le presenze francesi, tedesche e olandesi. Queste dinamiche rappresentano una sfida per l’attrattività degli Stati Uniti come destinazione turistica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *