Non so se si è fatto caso che tutti i sismologi intervistati non hanno fornito notizie certe sull’andamento del terremoto per i giorni ad venire. I terremoti sono disarmanti e non si può prevedere: la durata e l’intensità. l’Aquila ha insegnato qualcosa su certi comportamenti di comunicazioni sociali.
Un terremoto che nel centro Italia ha colpito tre Regioni: Lazio, Umbria e Marche che dal 24 Agosto tra scosse e sciami sismici ha stremato le popolazioni. La scossa di domenica 30 ottobre ha dato il colpo di grazia a tutti quei paesi già colpiti radendo al suolo gli immobili che erano miracolosamente in piedi. E’ di 298 il numero totale delle vittime del terremoto che ha colpito l’Italia centrale e il Reatino ha pagato il tributo più grande in termini di vittime di 247. Gli ultimi dati ci rilevano che gli sfollati di: Amatrice, Accumuli, Arcuata del Tronto, Norcia, Camerino, Ussita, Visso, Castelluccio di Norcia, Preci e Castel Santangelo sul Nera e tutti i comuni limitrofi al cratere del sisma sono circa 30.000 o poco più e la maggior parte, soprattutto con l’inverno che avanza, sono stati accolti: in strutture allestite per l’evento, in alberghi lungo la costa Adriatica, in strutture del territorio e in assistenza in tende. I dati sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento. Il maltempo non aiuta gli sfollati che sono alle prese da impegni: in agricoltura, di lavoro, di impegni scolastici per i figli e di pendolarismo e altro di vita quotidiana.
In un intervista qualcuno ha dichiarato: “ Quanto bisogna aspettare per la ricostruzione? ” La priorità è quella di aspettare una certa stabilizzazione dell’evento e fare il possibile per mettere tutto in sicurezza per affrontare la stagione invernale. Nel frattempo è necessario stilare un programma nei minimi particolari che esclude, come priorità assoluta fin dalla partenza, le imprese colluse con le organizzazioni illecite per non cadere come è successo nel passato evento dell’EXPO di accorgersi, notizia di giorni fa, che sono state scoperte delle operazioni illecite perché tutto doveva essere finito in tempi brevi. La fretta è cattiva consigliera in tutto che deve essere ricostruito con criteri assolutamente antisismici da sistemi tecnici in grado di farlo. Quando si è appreso la notizia che la chiesa di S. Benedetto a Norcia deve essere ricostruita per la quarta volta si può pensare che qualcosa non ha funzionato nel passato specialmente per la volta precedente (terza volta) che dopo il 24 agosto ci si vantava, per non aver avuto danni rilevanti, di aver ricostruito con criteri atinsismici ma dopo il 30 ottobre tutto è stato messo in discussione.
Per certi eventi eccezionali la politica deve unire per una ricostruzione sostenibile perché certe situazioni non sono di destra ne di sinistra ma di un concetto di solidarietà collettiva e costruttiva.