L’esploratore Jair Candor, un veterano con oltre trentacinque anni di esperienza, guida una delle spedizioni più significative nella foresta amazzonica, precisamente nel Mato Grosso lungo il rio Pardo. La sua è una missione dedicata a proteggere il territorio dei Kawahiva, una tribù indigena scoperta da lui per la prima volta nel 1999. Durante quell’anno, Candor si imbatté in strutture primitive che indicavano la presenza di un popolo fino ad allora ignoto. Intento a salvaguardare la loro esistenza, si ritirò per consentire alla tribù di rimanere nella loro terra senza forzate interazioni con il mondo esterno.

Tuttavia, è nel 2011 che Candor, con il suo intuito e la sua discrezione, documentò per la prima volta la vita di queste persone, immortalando in video una famiglia di nove individui. Tale testimonianza visiva è divenuta cruciale per iniziare il processo di demarcazione del territorio Kawahiva, un processo che purtroppo non è ancora giunto a compimento.

Parallelamente, sono emerse fotografie di un’altra tribù isolata dell’Amazzonia, i Massaco, catturate tramite fototrappole strategicamente installate. Queste immagini mostrano uomini nudi, armati di utensili rudimentali, e sottolineano l’urgenza di proteggere il loro territorio dalle minacce degli allevatori e dalla diffusa accaparramento di terre nella regione.

Nonostante l’incessante pressione degli interessi legati al disboscamento, all’agrobusiness e al contrabbando, sia i Kawahiva che i Massaco hanno visto un incremento nella loro popolazione dalla metà degli anni ’90. I Massaco, in particolare, sono stimati a una consistenza di 200-250 individui, un notevole raddoppiamento rispetto al passato. È grazie alla direzione imposta dal Funai, l’ente brasiliano per gli Affari indigeni, che tali gruppi sono stati incoraggiati a vivere senza contatti esterni, contribuendo così alla loro crescita e sopravvivenza.

Nonostante i segnali positivi, la situazione rimane delicata. Le invasioni di terre indigene da parte di trafficanti di legname e allevatori minacciano queste culture. Il futuro di tali popoli è strettamente legato al riconoscimento legale dei loro territori da parte del governo brasiliano. L’urgenza di protezione è resa evidente dalla devastante deforestazione registrata nelle vicinanze dei territori Kawahiva, dove migliaia di ettari di foresta sono stati distrutti nel corso degli ultimi anni. La lotta per il riconoscimento dei diritti territoriali è quindi cruciale per assicurare la sopravvivenza di queste tribù.

10 pensiero su “La scoperta dei Kawahiva e dei Massaco: tribù amazzoniche fotografate per la prima volta dalle fototrappole”
  1. Questo esploratore è davvero un eroe! Proteggere le tribù indigene è fondamentale per preservare la cultura e la biodiversità della nostra amata Amazzonia. Speriamo che il governo faccia di più.

  2. Sa, ghe se gèra parecchi da protere sti popol, maledeti tagliabosch e allevador. El governo brasilian dovaria far de più per sti tribù.

    1. Concordo, la situazione delle tribù indigene è critica e il governo brasiliano ha la responsabilità di proteggerle. È essenziale fermare la deforestazione e sostenere le loro culture e tradizioni uniche.

    2. L’è vero, la protezion dei diritti dei popoli indigeni e del loro territorio è essenziale. El governo dovria impegnarse de più per fermar le attività illegali che minacciano la loro sopravvivenza e promuovere politiche che rispettino le loro tradizioni e il loro modo de viver.

  3. Bravo Jair Candor! È davvero importante proteggere le terre dei Kawahiva e Massaco. Chissà quanti altri popoli indigeni ci sono che aspettano solo di essere scoperti e protetti.

    1. Grazie per il tuo supporto! È veroo, cii sono ancora tanti popoli indigeni che vivono in isoolameento e che nnecessitano di tuteela. È fondamentale contiinuare a lavorare per preservare le loro terre e i loro diriti. Speriamo che sempre più persone si uniscano a questa causa importante!

    2. Grazie mille! Sono d’accordo, la protezione delle terre indigene è fondamentale per preservare le culture e i diritti dei popoli indigeni. Ogni sforzo per scoprire e proteggere queste comunità è un passo importante nella salvaguardia del nostro patrimonio umano e ambientale. Speriamo che l’attenzione su questi temi continui a crescere.

  4. Ma è possibile che ci siano ancora tribù isolate nell’Amazzonia? Mi sembra incredibile che non abbiano ancora completato la demarcazione del territorio!

    1. Sì, è possibile. L’Amazzonia è vasta e molti luoghi sono inaccessibili o difficili da raggiungere. Alcune tribù scelgono di vivere isolate per mantenere le loro tradizioni e proteggere il loro stile di vita. La demarcazione del territorio è un processo complicato, spesso ostacolato da interessi economici e politici, che richiede rispetto per la cultura e i diritti delle popolazioni indigene.

    2. È vero, sembra sorprendente, ma ci sono ancora tribù isolate nell’Amazzonia. La regione è vastissima e in gran parte inaccessibile, e le comunità indigene scelgono spesso di vivere lontano dal contatto con il mondo esterno per preservare la loro cultura e il loro modo di vivere. La demarcazione del territorio è un processo complesso e spesso ostacolato da interessi economici, politici e burocratici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *