Un giovane undicenne di nome Hasan è al centro di una commovente storia che si dipana nel contesto drammatico della guerra russo-ucraina. Con solo uno zainetto rosso, un passaporto, un sacchetto di plastica e un numero di telefono scritto sulla mano, il ragazzo è partito da Zaporižžja per un viaggio di 1200 chilometri verso Bratislava, Slovacchia, alla ricerca di sicurezza. Questo evento di sopravvivenza e resilienza umana è narrato nel libro “Da Solo”, firmato da Novita Amidei, esperta di migrazioni internazionali e asilo politico.

La vicenda di Hasan era stata inizialmente riportata da un quotidiano slovacco nel marzo 2022 e aveva rapidamente attirato l’attenzione globale, con importanti testate come la BBC, il Washington Post e Paris Match che l’avevano ripresa. Tuttavia, la vera motivazione dietro questo racconto va oltre la cronaca giornalistica e si domanda cosa avessero sentito Hasan e sua madre Yulia durante questo drammatico allontanamento, poiché Yulia, rimasta per prendersi cura della nonna malata, aveva deciso di affidare al destino il figlio più piccolo.

Il racconto coglie diverse sfaccettature del fenomeno migratorio, come la maternità a distanza, già esplorata dall’autrice nel suo lavoro in Italia con le migranti dall’Est Europa. Con milioni di ux Ucraini costretti a cercare rifugio altrove, trovare Hasan e la sua famiglia è parsa un’impresa titanica che però si è concretizzata grazie al passaparola e al particolare cognome del ragazzo, che rimandava a origini siriane.

Una volta raggiunti a Bratislava, sono emerse le voci e le esperienze dei fratelli di Hasan, che avevano tracciato il percorso del loro arrivo per agevolare il fratello minore. Questi bambini, come tanti altri colpiti dalla guerra, sono vittime di violenze e perdite familiari e vivono immersi in una realtà che combina il pericolo quotidiano di missili e mine con una resilienza straordinaria.

Secondo stime dell’UNICEF, sette milioni di bambini sono stati coinvolti dalla guerra russo-ucraina, subendo conseguenze devastanti. Nonostante le terribili circostanze, alcuni di loro trovano ancora spazi per l’immaginazione e giochi, come testimonianza della forza infantile di fronte all’orrore. Hasan stesso, durante il suo viaggio, si è affidato a giochi mentali e piccoli accorgimenti per mantenere il coraggio in un mondo che sembrava cadere a pezzi.

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