In un momento storico per il Regno Unito, il recente voto verso la legalizzazione dell’assistenza al suicidio riflette una tendenza più ampia che si sta sviluppando in Europa. Si osserva un cammino che porta ad una liberalizzazione delle leggi al fine di ampliare le opzioni di fine vita, includendo eutanasia e suicidio assistito. Per alcuni esperti, la recente posizione del Regno Unito incarna un trend crescente e inevitabile tra i paesi dell’Europa occidentale. Infatti, Austria, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera hanno già legalizzato varie forme di assistenza alla morte.

Secondo Martin Buijsen, professore di diritto sanitario presso l’Erasmus University Rotterdam, sebbene non se ne verificherà l’adozione simultanea in tutti i paesi, specialmente nell’Europa occidentale e settentrionale, vi sarà una spinta a istituire tali leggi ove ancora non disponibili. Tuttavia, altri esprimono preoccupazioni riguardo al rischio che le leggi esistenti possano essere utilizzate oltre il loro scopo iniziale, e temono che l’adozione graduale dell’assistenza alla morte possa comportare danni, soprattutto per le persone vulnerabili.

Un esempio recente di ciò è la controversa introduzione di un pod per il suicidio in Svizzera, che ha suscitato polemiche e diversi arresti. Nei Paesi Bassi, inoltre, giovani affetti da disturbi mentali possono legalmente togliersi la vita con l’assistenza dello stato. Theo Boer, professore di etica sanitaria presso la Protestant Theological University, ha osservato che non vi è giurisdizione in cui la pratica non si sia espansa. Nonostante l’implementazione di criteri rigorosi possa rallentarne l’espansione, non ne impedirà la crescita.

Per il Regno Unito, questo rappresenta il secondo tentativo di perseguire una simile legislazione, tenendo a mente le lezioni apprese dall’iniziale fallimento e forse da quanto accaduto oltre Manica. L’assistenza alla morte comprende eutanasia e suicidio assistito; nella prima, un medico somministra al paziente un farmaco letale per porre fine deliberatamente alla sua vita, mentre nel suicidio assistito il paziente prende autonomamente il farmaco letale prescritto.

Nei paesi che hanno legalizzato l’assistenza alla morte, il numero di persone che scelgono questa opzione è in aumento. Nei Paesi Bassi, nel 2023, sono decedute 9.068 persone attraverso l’assistenza alla morte, pari al 5,4% delle morti di quell’anno, con un incremento del 4% rispetto al 2022 e dell’87% rispetto al 2013. In Belgio, i casi di eutanasia nel 2023 erano 3.423, aumentando del 15% rispetto all’anno precedente e rappresentano il 3,1% del totale dei decessi. Tale crescita ha spinto alcuni a mettere in guardia i governi che discutono leggi simili dal fenomeno in corso.

Theo Boer, che inizialmente supportava la legge olandese sull’eutanasia e faceva parte del comitato di revisione dell’eutanasia, è diventato un critico esplicito, avvertendo dei possibili effetti collaterali delle leggi. La crescente incidenza di eutanasia tra i giovani con disturbi mentali nei Paesi Bassi ha, infatti, acceso un acceso dibattito, così come i casi riguardanti minorenni e pazienti affetti da demenza. Tuttavia, le pratiche e le proporzioni di eutanasia e suicidio assistito variano notevolmente nei paesi che le hanno legalizzate, a causa delle modalità con cui sono stati adottati tali provvedimenti.

In Svizzera, ad esempio, il suicidio assistito è legale dal 1942, e il paese è diventato una destinazione frequentata dai cittadini stranieri in cerca di un aiuto per morire. Alcuni paesi hanno necessitato di anni per approvare leggi sull’assistenza alla morte a causa dell’opposizione dei partiti conservatori, delle istituzioni religiose e dei dibattiti emotivi. In Italia e Irlanda, ad esempio, la forte presenza della Chiesa cattolica ha a lungo ostacolato il dibattito.

Recenti sviluppi suggeriscono però un cambiamento. In Italia, nel 2019, la Corte Costituzionale ha stabilito che il suicidio assistito è permesso per pazienti in grado di decidere e affetti da dolore insopportabile, portando al primo caso di suicidio assistito nel 2022, nonostante l’assenza di una legge specifica. In Irlanda, il progredire della discussione sull’assistenza alla morte indica una possibile riduzione dell’influenza della Chiesa sulle politiche pubbliche. Tuttavia, l’instabilità politica ha avuto un impatto su tali processi legislativi, con interruzioni legate a elezioni anticipate in Irlanda e Francia. La tempistica è quindi un elemento cruciale per il futuro di queste leggi.

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