La storia dell’energia nucleare è costituita da guasti alle centrali nucleari di: Kyshtym (Unione Sovietica 1957) – scala Ines 6
Sellafield (Gran Bretagna 1957) – scala Ines 5
Three Mile Island (Harrisburgh, Usa 1969) – scala Ines 5
Chernobyl (Unione Sovietica, 1986) – scala Ines 7
Tokaimura (Giappone, 1999) – scala Ines 4
Fukushima ( Giappone, 2011 ) – scala Ines 7,
Il guasto che provocò due esplosioni, nell’aprile 1986, al reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, è quello che è rimasto più evidente come il più grave incidente della storia dell’energia nucleare. Provocò 65 vittime accertate, circa 4 mila stimate dall’Onu e 116 mila sfollati dalla regione circostante. Fra i civili, più di 4mila persone, in gran parte bambini e adolescenti, hanno contratto un cancro alla tiroide, che ha causato 15 vittime. La sorveglianza epidemiologica si è però fermata al 2002, sebbene le persone continuino ad ammalarsi. Sono stati fatti vari studi sulla vera stima dei morti di Chernobyl ma la verità non si è mai saputa per un conflitto di interessi? La nube contaminata sprigionata da Chernobyl raggiunse l’Europa centro-settentrionale e la Svizzera. Ricordo che in quel periodo ci consigliarono di evitare di mangiare: prodotti della terra e di bere il latte. Oggi le Centrali Nucleari, in Ucraina, sono sottoposte ad atti di guerra con il rischio di una catastrofe umanitaria senza precedenti. La guerra può espandersi anche ad altri Paesi . Quindi dai fatti del passato e del presente le centrali nucleari non sono mai sicure. Poi c’è lo smaltimento delle scorie radioattive che in parte vengono utilizzate per fare delle bombe cosiddette sporche. Una certa società SOGIN che è una società di Stato, l’inverno passato, ha presentato un progetto di individuazione di un sito, guarda caso nei Comuni di Corchiano – Vignanello – Gallese, che riguarda lo stoccaggio di scorie nucleari provenienti da ex centrali nucleari chiuse del nostro Paese. Tale società SOGIN si trincera dietro al fatto che aumenteranno posti di lavoro. Questo è un alibi pietoso senza un briciolo di presa coscienza del territorio. L’eventuale stoccaggio riguarderebbe una zona, di 150 ettari, prettamente agricola tra: noccioleti, uliveti, corsi d’acqua, un’oasi del WWF, e una rete di cunicoli etruschi ancora nascosta. L’economia della Tuscia è prettamente agricola e non si può sottrarre terra coltivata per costruire ben quattro barriere cementizie che resteranno per sempre, per contenere rifiuti radioattivi, compromettendo anche le qualità produttive delle aree circostanti . Qualcuno ha detto: “ Gli scienziati che hanno fatto costruire le centrali nucleari nel nostro paese sapevano dei problemi grandi che portava il nucleare specialmente quello dello smaltimento delle scorie allora perché non portarle nei giardini delle loro case.” Gli scienziati, legati a sperimentazioni di cui la cavia è l’umanità, passano la palla ai politici per avere consenso, come l’esempio “dell’oste”, non possono affermare che il nucleare non è sicuro. Oggi si parla di riutilizzare le scorie per un prossimo futuro per le Centrali nucleari di nuova generazione e si sta creando tutto un movimento ad hoc pro nucleare. In Europa per la costruzione di nuove centrali e lo smaltimento di scorie radioattive vi sono delle direttive molto rigide. Ci sono ben 13 Paesi Europei che usano i reattori nucleari attivi e tra questi alcuni sono pronti a dismettere il nucleare. La cosa si bilancia perché ben 14 Paesi non hanno il Nucleare. Oggi l’ultima decisione della Commissione Europea è quella di considerare il nucleare e il gas naturale come fonti di energia sostenibile. Paesi come la Francia e la Germania, che prima della guerra in Ucraina avevano affermato di ritornare indietro: sia dal nucleare e di chiudere alcune centrali insicure perché obsolete e sia dal carbone. Gli stessi paesi che erano contro il nucleare e il carbone, con la chiusura del gas Russo verso l’Europa, stanno rifacendo una politica di queste fonti energetiche creando una situazione critica di una corsa all’approvvigionamento individualistico in altri Paesi produttori di fonti energetiche. Ricordo che nel nostro Paese sono stati fatti ben due referendum democratici contro il Nucleare e L’Europa deve rispettare le decisioni di ogni Paese dell’Unione senza alcuna sanzione di sorta. Se nel nostro Paese si ritornasse al nucleare è come mettere benzina sul fuoco con le fiamme già alte in Europa. Tutto questo stato di cose è ancora una violenza alla natura che si ripercuoterà negativamente sulla vita di ciascuno e una domanda sorge spontanea quale futuro si lascia ai giovani ?. Le fonti rinnovabili, producono il 40% dell’elettricità verde, sono l’unica alternativa per sopperire alla mancanza di energia anche perché non consumano acqua che sarà un bene prezioso, fonte di vita in conseguenza di continue siccità per i cambiamenti climatici in corso, ne emettono CO2, prodotta principalmente dall’uso dei combustibili fossili, maggiore responsabile dell’effetto serra. Poi c’è tutto un discorso di economia legato all’utilizzo parsimonioso dell’energia.