Nella Milano moderna, simbolo di una città in continua trasformazione verso una mobilità sempre più sostenibile e centrata sulla bicicletta, manca un tributo adeguato al pioniere del cicloturismo, Luigi Masetti, il quale nacque esattamente 160 anni fa, il 18 dicembre. Masetti, noto per le sue avventure in bicicletta ai confini del mondo, sembra essere stato dimenticato nella città che avrebbe dovuto celebrarlo. Non esistono strade, giardini o piste ciclabili a lui dedicate, e la sua memoria riposa senza particolare onore nel Cimitero Maggiore. Un’eredità dimenticata per l’uomo che, se fosse stato francese o americano, probabilmente sarebbe stato celebrato come un eroe nazionale.
Luigi Masetti, visionario del suo tempo, ha viaggiato attraverso tre continenti con la sua bicicletta Eolo, attraversando paesi e frontiere che spesso erano divisori acuti nel mondo dell’epoca. Senza sostegni o mappe dettagliate, si affidava a una semplice cartina geografica, trasportato dal suo spirito avventuroso e dalla voglia di scoprire. Tra le sue imprese più note si annoverano viaggi incredibili: dalla Russia alla Turchia, da Milano a Chicago, conquistando ogni chilometro con tenacia e curiosità.
Masetti ebbe il coraggio di scrivere al “Corriere della Sera”, sfidandolo a finanziare un viaggio epico in America. La risposta del direttore di allora, Eugenio Torelli Viollier, fu positiva: incuriosito dall’audacia della proposta, acconsentì a patto che Masetti raccontasse l’America vista dalla sella della sua bici. Così iniziò un viaggio di 7000 chilometri che toccò città come Filadelfia, New York e Washington, culminando con un incontro alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti, Grover Cleveland.
Nonostante le sue straordinarie avventure e l’eredità lasciata, con resoconti che appaiono come i moderni blog di viaggio, Milano non ha riconosciuto adeguatamente il contributo di Masetti alla cultura della bicicletta. Oggi, la città vanta numeri impressionanti nel mondo del cicloturismo: milioni di visitatori, chilometri di piste ciclabili e un impatto economico significativo. Tuttavia, l’uomo che ha dato inizio a tutto ciò giace praticamente nell’oblio.
Mentre la città guarda al futuro con impegni per una mobilità green, includendo nuove ciclabili e progetti ambiziosi, rimane un vuoto nella memoria storica che sarebbe doveroso colmare, onorando il precursore che ha aperto la strada a un concetto di viaggio che oggi sembra così moderno e necessario.
Ma chi era sto Masetti che nessuno ne sa gnente? Se l’ha dato tanto ah da fa un monumento!