La recente Legge di Bilancio del 2025 ha introdotto importanti cambiamenti fiscali riguardanti le auto aziendali concesse ai dipendenti per uso promiscuo. Questi veicoli, utilizzati sia per scopi lavorativi che personali, sono considerati fringe benefit e sono inclusi nel calcolo delle tasse sul reddito dei lavoratori. La riforma fiscale voluta dal governo guidato da Giorgia Meloni, dunque, modifica il modo in cui viene calcolato l’importo tassabile di tali benefici, con una conseguente variazione dei costi fiscali per i dipendenti.
In precedenza, il sistema di tassazione sulle auto aziendali era basato sulle emissioni di CO2 del veicolo: più basse erano le emissioni, minore era la percentuale di tassazione applicata. Tuttavia, a partire dal 2025, la determinazione delle aliquote fiscali avverrà in base al tipo di alimentazione della vettura. Le nuove percentuali prevedono che le auto elettriche siano tassate al 10% del costo chilometrico, le ibride plug-in al 20% e le auto a benzina e diesel al 50%.
Questa modifica avrà ripercussioni significative sul costo fiscale a carico dei dipendenti. Se un lavoratore può trarre beneficio da una riduzione delle tasse nel caso di auto elettriche o ibride plug-in, chi usufruisce di veicoli a benzina o diesel si troverà ad affrontare un notevole incremento delle tasse. Ad esempio, per un’auto elettrica che, secondo le stime del 2024, ha un costo chilometrico di 0,426 euro, il calcolo dell’imposta risulterà in 639 euro annui. Al contrario, per un’auto diesel, con un costo di 1,034 euro al chilometro, le tasse saliranno a 7.755 euro.
Secondo l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici (Aniasa), questa normativa potrebbe portare a un aumento del 67% nel carico fiscale per veicoli ibridi non ricaricabili e motorizzazioni termiche Euro 6. Tuttavia, le auto elettriche, grazie al loro costo inferiore, rimarrebbero sotto la soglia di esenzione prevista per i fringe benefit.
Un ulteriore effetto di questa manovra fiscale sarà il potenziamento delle entrate statali: il gettito fiscale stimato per il 2025 è di 25 milioni di euro, con una previsione di 120 milioni euro entro il 2027. Questo provvedimento è giustificato dal governo sia dalla volontà di ridurre i sussidi a danno dell’ambiente, sia dalla necessità di incrementare le finanze pubbliche, nonostante non vengano toccati gli incentivi esistenti.
In sintesi, la nuova disciplina fiscale segna un cambiamento significativo che potrebbe incentivare l’utilizzo di veicoli meno inquinanti, ma allo stesso tempo aumentare il carico fiscale per chi utilizza motorizzazioni tradizionali.