del teatro, la bellezza fisica perde di importanza se comparata al talento e alla presenza scenica. Mariangela D’Abbraccio, attrice e cantante, porta avanti questa convinzione, avendo vissuto una carriera costellata da incontri con grandi personalità e scelte artistiche ben ponderate. Nata a Napoli, con un background famigliare immerso nell’arte – tra un nonno violinista al San Carlo e zii musicisti – ha sin da subito respirato un’aria carica di creatività. È stata sua madre, Anny D’Abbraccio, a introdurla al mondo del teatro, preparandola per i provini e infondendole quel coraggio necessario per affrontare il futuro.
Mariangela ha avuto nella sua carriera opportunità che le hanno permesso di confrontarsi con giganti del teatro come Giorgio Strehler, che le riconobbe il potenziale sul palcoscenico nonostante un problema al menisco. Successivamente, Pino Daniele le indicò l’importanza di attingere alle sue radici napoletane, suggerendole di avvicinarsi all’opera di Eduardo De Filippo. Questo consiglio si rivelò significativo e la portò a lavorare con Luca De Filippo, apprendendo da lui con umiltà e dedizione.
Una carriera, quella della D’Abbraccio, che è passata anche attraverso la musica, con esperienze di tournée accanto a Fiorella Mannoia e altre esperienze che ne hanno arricchito il bagaglio artistico. L’incontro con personalità come Federico Fellini e Giuseppe Patroni Griffi ha ulteriormente nutrito il suo percorso professionale e personale. Fellini, in particolare, influenzò l’estetica del suo nome d’arte, suggerendole di adottare un apostrofo che lo rendesse più intrigante e distintivo.
Mariangela D’Abbraccio ricorda con affetto e gratitudine i momenti trascorsi con Giorgio Albertazzi, un mentore non dichiarato che ha saputo farle comprendere il significato di intrattenere e connettersi con il pubblico. Il loro legame, profondamente umano e professionale, è stato uno stimolo continuo verso la crescita artistica.
Anche se all’inizio della carriera le fu proposto un ruolo significativo come quello di Malèna, interpretato poi da Monica Bellucci, non si pente delle decisioni prese. La sua vita artistica è stata guidata da scelte che l’hanno indirizzata verso un percorso personale arricchito da profondi insegnamenti e grandi incontri. Con uno sguardo sempre rivolto al futuro, la D’Abbraccio continua a dedicarsi al teatro, a portare avanti progetti che combinano musica e recitazione e a nutrirsi di quella passione innata che pervade ogni suo gesto artistico.