La vicenda del ritrovamento di un pigiamino macchiato di sangue è giunta tramite il telegiornale regionale della Campania, ma ancora non trova conferme dall’avvocato del padre della bambina coinvolta nella tragica vicenda di Acerra, dove una piccola di nove mesi, Giulia Loffredo, è morta presumibilmente per l’attacco del pitbull di famiglia, Tyson. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 febbraio. La polizia avrebbe rinvenuto l’indumento in un sacchetto dell’immondizia, ma questo elemento non figura nel verbale redatto dagli investigatori scientifici, secondo l’avvocato Luigi Montano che rappresenta il padre della vittima.

La complessità del caso è aumentata dalla mancata chiarezza della dinamica dei fatti. Il giovane Vincenzo Loffredo, di 25 anni, ha dapprima sostenuto che a ferire la bambina fosse stato un cane randagio, per poi cambiare versione indicando il pitbull di casa come il responsabile. Attualmente affronta un’indagine per omicidio colposo e mancata vigilanza e custodia dell’animale. Inoltre, è risultato positivo all’hashish.

Questa tragedia ha acceso i riflettori sul problema della gestione di alcune razze canine, come i Pitbull. In Italia, la mancanza di regolamentazioni chiare per chi detiene tali animali rappresenta un rischio per la sicurezza pubblica. Un esperto di comportamento canino ha spiegato che una gestione non adeguata e l’assenza di norme specifiche sono alla base di molti incidenti con cani.

La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che l’appartamento in cui si è verificato l’attacco sia stato pulito da alcuni familiari prima dell’intervento della polizia. Questo per evitare che la madre della vittima vedesse il sangue, ma tale azione ha ostacolato le indagini. Si attendono ancora i risultati di diverse perizie, tra cui quella sul telefono di Loffredo e le analisi autoptiche sulla bambina. Anche le feci dei cani saranno esaminate per cercare tracce organiche.

In attesa di ulteriori sviluppi, il caso solleva interrogativi su come le autorità italiane possono migliorare la gestione e il controllo delle razze canine considerate potenzialmente pericolose, al fine di prevenire future tragedie.

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