Durante un recente incontro a Jeddah, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha discusso con il principe ereditario saudita Mohamed Bin Salman un vasto insieme di temi che spazia dalla ricostruzione di Gaza alla stabilizzazione della Siria, dalla ricerca di un’accettabile risoluzione del conflitto in Ucraina alle potenziali collaborazioni tra l’ambizioso Piano Mattei per l’Africa e le ingenti risorse finanziarie della monarchia saudita. È evidente che l’Italia stia cercando di trasformare la propria relazione con l’Arabia Saudita in un partenariato strategico di ampio respiro, che trascende il semplice commercio per diventare uno spazio condiviso di riflessione e azione comune.

La visita di Meloni si è concentrata particolarmente sull’approfondimento dei rapporti bilaterali tra Roma e Ryad, culminando in una serie di accordi firmati presso il sito archeologico di Al‘Ula, emblematico della cultura saudita. Tali accordi, che coinvolgono circa 20 aziende italiane per un valore totale di circa 10 miliardi di dollari, mirano a promuovere scambi e collaborazione in diversi settori, quali infrastrutture, difesa, cultura e agroalimentare. Tra le società italiane incluse spiccano Leonardo, Pirelli, Elettronica, Fincantieri e Gewiss.

Un particolare rilievo assume la possibile partecipazione dell’Arabia Saudita nel consorzio per la realizzazione del caccia militare GCAP di sesta generazione, che al momento annovera la collaborazione di Italia, Giappone e Regno Unito. Sebbene l’interesse saudita sia accolto positivamente da parte del governo italiano, l’integrazione avverrà attraverso un complesso processo di negoziazione, coinvolgendo garanzie e limitazioni tecnologiche imposte dai partner giapponesi e britannici.

Inoltre, è previsto un ampliamento delle sinergie tra il fondo sovrano saudita e la Cassa Depositi e Prestiti italiana, che dovrebbero includere inoltre il settore industriale della difesa e l’agroalimentare. Un esempio tangibile di questa collaborazione è l’accordo di joint venture tra Pirelli e il fondo saudita Pif, finalizzato alla produzione di pneumatici a partire dal 2027.

Infine, l’interessante proposta della creazione di un Museo del design nella capitale saudita, con l’assistenza dell’Italia, sottolinea gli sforzi per espandere la cooperazione anche nel settore culturale, riflettendo il desiderio di condividere esperienze e arricchimenti reciproci. Queste iniziative testimoniano una volontà di lavorare insieme in modo duraturo, affrontando anche le sfide future con una visione sinergica.

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