Il 12 gennaio 2025 segna l’entrata in vigore delle nuove disposizioni del Collegato Lavoro, un disegno di legge che introduce rilevanti cambiamenti in diversi ambiti lavorativi. Tra le novità principali, la gestione delle dimissioni in caso di assenze ingiustificate assume una nuova veste. Secondo l’articolo 19, il datore di lavoro, qualora riscontri un’assenza ingiustificata protratta oltre il termine stabilito dal contratto collettivo o, in sua assenza, superiore a quindici giorni, è tenuto a comunicare l’avvenimento alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Quest’ultimo ha la facoltà di verificare l’effettiva validità della comunicazione. Se tali condizioni si verificano, il rapporto lavorativo viene considerato risolto per volontà del lavoratore, il quale perderà il diritto alla Naspi. Questa misura, volta a semplificare la cessazione del rapporto lavorativo in caso di assenze prolungate ingiustificate, è stata criticata da Cgil, Uil e altre forze politiche, che temono un ritorno alle “dimissioni in bianco”.

Sul fronte dei contratti di somministrazione, il decreto legislativo porta modifiche significative, escludendo dal limite del 30% i lavoratori a tempo indeterminato somministrati da agenzie, oltre a quelli impegnati in nuove attività, sturtup, settori stagionali, spettacoli, sostituzioni ed over 50. Le restrizioni relative a durata e causali non si applicano per contratti a termine impieganti disoccupati da oltre sei mesi o lavoratori considerati svantaggiati.

Per i contratti stagionali, la novità riguarda l’ampliamento delle fattispecie applicabili, comprendendo attività che necessitano di un incremento della forza lavoro in specifici periodi dell’anno, dettata da esigenze tecnico-produttive o legate ai cicli stagionali dei settori industriali e mercati.

In materia di smart working, sebbene non ci siano modifiche sostanziali, rimane l’obbligo per il datore di lavoro di informare telematicamente il ministero del Lavoro sull’inizio, modifica o cessazione del lavoro agile entro cinque giorni.

Per quanto riguarda l’apprendistato, la normativa offre l’opportunità di trasformare l’apprendistato di primo livello in professionalizzante o in percorsi di alta formazione e ricerca, nonché per la formazione professionale regionale, garantendo così maggiori prospettive di crescita professionale.

Le nuove disposizioni del Collegato Lavoro introducono quindi modifiche significative volte a semplificare e rendere più flessibili alcune dinamiche contrattuali e lavorative, pur non mancando di suscitare dibattiti e critiche da parte dei soggetti interessati.

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