La Lombardia si trova di fronte a una sfida cruciale nel mercato del lavoro femminile. Infatti, l’occupazione delle donne nella regione sta sperimentando una crescita significativa, anche se permangono disparità rispetto alla situazione maschile, specialmente per quanto riguarda i salari e le remunerazioni complessive nel corso della carriera lavorativa. Le responsabilità legate alla cura di figli o parenti continuano a pesare considerevolmente sulle donne, richiedendo quindi interventi strutturali per evitare che siano costrette a scegliere tra la carriera lavorativa e impegni familiari.
I dati emersi da un approfondimento condotto da Polis Lombardia sul tema “Le donne nel mercato del lavoro lombardo: un aggiornamento al 2023”, evidenziano segnali positivi ma anche criticità. L’occupazione delle donne in Lombardia è cresciuta del 2,7% rispetto al 2022, mentre la media nazionale si attesta al 2,5%. Questo incremento supera quello maschile, fermo all’1%. Tuttavia, il divario di genere nel tasso di occupazione rimane superiore alla media europea, con un tasso del 14,5% rispetto al 9,4% europeo.
Le difficoltà principali emergono in ambito economico, dove si osserva una combinazione di segregazione orizzontale e verticale. Le donne sono meno presenti in ruoli di vertice e percepiscono retribuzioni generalmente inferiori. In Lombardia, sebbene le donne abbiano stipendi mediamente più alti rispetto alla media nazionale, il divario di genere nei guadagni è più marcato: gli uomini guadagnano in media il 10,3% in più rispetto alle donne, a fronte di un differenziale nazionale del 9,2%.
Le madri con figli in età prescolare sono particolarmente penalizzate. Su 100 donne occupate e senza figli, solo 78 sono madri e lavoratrici. Inoltre, i dati del 2022 del Ministero del Lavoro indicano che le dimissioni delle lavoratrici madri nei primi tre anni di vita del figlio sono più del doppio rispetto a quelle dei padri lavoratori. Questo riflette una valutazione economica che porta molte coppie a scegliere che le donne si dedichino alla cura dei figli.
La Regione Lombardia ha preso in carico queste problematiche, identificando i carichi di cura come un ostacolo all’accesso lavorativo e alla vera parità, nonché la necessità di incrementare l’empowerment femminile. Da queste considerazioni nasce la nuova iniziativa “Lombardia per le donne – Dote Empowerment”, dedicata al rafforzamento del ruolo delle donne nella società e sul lavoro, come affermato da Simona Tironi, assessore regionale alla Formazione e al Lavoro.
Per sostenere questo percorso, la Regione ha destinato 1 milione di euro alla “Dote”, disponibile per chi usufruisce già di voucher per servizi di cura. Il contributo massimo è di circa 680 euro, con 200 euro destinati a servizi di assessment delle competenze trasversali e il resto per coaching e consulenza per il self empowerment. Le donne interessate possono rivolgersi a operatori accreditati per l’erogazione dei servizi al lavoro per ottenere la “Dote”. Le richieste possono essere presentate online dal 3 dicembre 2024 al 15 dicembre 2026.
Per eventuali chiarimenti di carattere tecnico, è attivo il supporto all’indirizzo email [email protected] e al numero verde 800.131.151, mentre per domande generali si può contattare [email protected]. Questa iniziativa è realizzata grazie al contributo del PNRR.
Wow, finalmente qualcosa si muove! Ottima iniziativa quella della Regione, però c’è ancora tanto da fare. Non basta un incentivo economico per cambiare la mmentalità culturale che vede anccora le donne come unicche responsabili della cura familiare.
Sono d’accordo, è un passo nella giusta direzione, ma c’è bisogno di un cambiamento culturale profondo. Dobbiamo promuovere l’uguaglianza di genere attraverso l’educazione e sensibilizzare tutti sugli stereotipi di genere. Solo così potremo vedere un vero cambiamento nella divisione delle responsabilità familiari.
Assolutamente, l’educazione è fondamentale per smantellare i pregiudizi radicati. Iniziare a confrontarci con i bambini sui ruoli di genere e offrire esempi positivi di condivisione equa delle responsabilità può creare una base solida per una società più giusta.
Sono completamente d’accordo! Insegnare ai bambini l’importanza dell’uguaglianza e della collaborazione inizia fin dalle prime fasi della vita. Mostrare loro esempi di rispetto e collaborazione tra i generi può davvero fare la differenza e contribuire a una crescita personale e sociale più equilibrata.