L’omicidio di Giulia Tramontano, una giovane donna incinta al settimo mese, ha scosso profondamente l’opinione pubblica, rappresentando uno dei casi di cronaca più drammatici degli ultimi anni. Lo scorso 25 novembre, la Corte d’Assise di Milano ha emesso una sentenza di condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ex barman e compagno della vittima, che ha confessato di essere l’autore del crimine avvenuto il 27 maggio 2023. Il tribunale ha riconosciuto diversi aspetti aggravanti tra cui il legame sentimentale, la premeditazione e la crudeltà dell’atto.

Dopo un’attenta analisi delle evidenze, le giudici Antonella Bertoja e Sofia Fioretta hanno decretato la colpevolezza di Impagnatiello non solo per l’omicidio, ma anche per procurato aborto e occultamento di cadavere. La premeditazione del crimine è stata dettagliata nella sentenza, che fa risalire il piano omicida al 12 dicembre, quasi sei mesi prima del delitto effettivo in maggio. Durante questo periodo, l’imputato ha maturato e rinforzato la sua intenzione criminale parallelamente alla sua relazione segreta con un’amante.

La sentenza evidenzia anche come Impagnatiello abbia tentato, in modo incoerente, di ridurre le proprie responsabilità, negando un’aggressione pianificata e il tentativo di avvelenamento progressivo della compagna, pratiche più antiche di quanto affermato da lui stesso. Inoltre, il giudizio sottolinea la spietatezza del gesto: gli innumerevoli fendenti inferti sulla vittima dimostrano non solo l’efferatezza dell’atto, ma anche la crudeltà di colpire mentre la donna era ancora viva e in un avanzato stato di gravidanza.

Dettagli raccapriccianti dell’attacco narrano l’orrore di quei momenti, durante i quali Giulia, rendendosi conto della sua tragica sorte, ha probabilmente sofferto ulteriormente per la consapevolezza della morte del suo bambino non ancora nato. La difficile situazione emotiva di Impagnatiello, compromessa dalla sua relazione extra-coniugale e dalla consapevolezza che i colleghi erano a conoscenza del tradimento, ha giocato un ruolo importante nella deriva finale dell’uomo.

Il crollo delle bugie, che fino a quel momento avevano mantenuto entrambe le donne in una condizione di illusione, è stato il catalizzatore che ha spinto Impagnatiello a eseguire con brutalità il suo piano criminoso, abbandonando gli approcci precedenti, più sottili e prolungati, basati sull’avvelenamento della compagna. Un caso terribile che testimonia la brutalità dei delitti di genere, allertando la società sulla necessità di prevenire e intervenire su dinamiche relazionali che possono degenerare in tragedie simili.

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