Negli ultimi anni, il fenomeno di pensionati italiani che scelgono di trasferirsi all’estero ha visto una significativa diminuzione, con un calo del 24% rispetto al 2019. Questo trend in ribasso coinvolge anche il Portogallo, che era una delle mete preferite grazie alla vantaggiosa aliquota fiscale del 10%, ora abolita dal governo. Numerose sono le destinazioni meno gettonate, tra cui la Spagna e vari Paesi dell’Est Europa, mentre in controtendenza risultano la Tunisia e l’Albania, che registrano un aumento rispettivamente del 46% e dei flussi di arrivi negli ultimi cinque anni.

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) eroga pensioni internazionali in circa 160 nazioni. Nel 2023, le pensioni versate fuori dai confini italiani superavano le 310mila unità, totalizzando un importo intorno ai 1,6 miliardi di euro, rappresentando il 2,3% del totale delle prestazioni erogate. Le pensioni in regime internazionale toccano quota 680mila, di cui circa 36% è destinato oltre confine, con un esborso complessivo di circa 562 milioni di euro. Tali pensioni sono divise tra quelle calcolate solo su periodi assicurativi italiani e quelle che accumulano i contributi versati in Italia con quelli all’estero, grazie a convenzioni bilaterali.

Secondo Massimo Colitti, dirigente dell’area pensioni dell’Inps, molti pensionati italiani decidono di tornare nei loro Paesi di origine, ma solo il 26,3% delle pensioni all’estero è attribuita a cittadini stranieri, un dato che vede una tendenza di crescita. Susanna Thomas, sempre dell’Inps, sottolinea che il calo coinvolge sia pensionati in cerca di agevolazioni fiscali sia quelli che desiderano ricongiungersi con familiari stabilitisi all’estero.

Le modificazioni del mercato del lavoro derivate dalla pandemia, come il lavoro da remoto, hanno avuto un impatto notevole sui flussi migratori dei pensionati, rendendo meno frequente il cambiamento di residenza grazie alla possibilità di mantenere relazioni virtuali costanti e di godere di soggiorni più estesi al di fuori dei periodi di ferie tradizionali.

Parallelamente, si osserva un incremento del 25% nei rientri nel Paese d’origine tra i pensionati stranieri. Per quanto riguarda i giovani italiani, si assiste a una costante emigrazione, con le loro partenze annuali raddoppiate dal 2006 ad oggi. Quasi centomila italiani decidono di espatriare annualmente, il 45% dei quali sono giovani tra i 18 e i 34 anni, mentre il 23% rientra nella fascia 35-49 anni. Questi dati delineano un quadro variegato delle tendenze migratorie legate alla previdenza e all’occupazione in Italia.

Un pensiero su “Pensioni all’estero: crolla l’esodo degli italiani, ma cresce il ritorno a casa per molti stranieri”
  1. Ah, quindi i giovini lasciano l’Italia pure oggi? Che vergogna, nessuno vuole stare più nella nostra bella patria! Nostalgia di quando tutto sembrava più facile.

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