La dinamica del prezzo del petrolio è influenzata dalle recenti speranze di ripresa dei negoziati commerciali tra Pechino e Washington. I future sul greggio WTI hanno registrato un incremento dello 0,95%, avvicinandosi ai 62 dollari al barile, mentre il Brent ha visto un incremento dello 0,90%, arrivando a 65,24 dollari. La Cina ha espresso apertura al dialogo, ma desidera una retorica più rispettosa dagli Stati Uniti e un negoziatore che agisca con il sostegno del Presidente Trump. Questo sviluppo ha alimentato l’ottimismo per una possibile riduzione delle tensioni commerciali, sostenendo così i prezzi del petrolio.

Tuttavia, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha rivisto al ribasso le proprie previsioni sulla domanda globale per il 2024, indicando un potenziale eccesso di offerta fino al 2026. Inoltre, la produzione dei paesi OPEC+ è cresciuta più rapidamente del previsto e i progressi nei colloqui nucleari tra Stati Uniti e Iran potrebbero portare a un incremento delle esportazioni iraniane di greggio.

Nel contesto bancario, l’incertezza economica globale ha creato un’opportunità proficua per i trading desk delle grandi banche statunitensi, nonostante i segnali di preoccupazione per una possibile recessione indotta dai dazi di Trump. I leader finanziari, come Jamie Dimon di Jp Morgan e David Solomon di Goldman Sachs, hanno espresso allarme riguardo a questi rischi.

Nel settore tecnologico, le azioni di Nvidia hanno subito un calo del 6% nelle contrattazioni pre-market a New York, in seguito alla decisione degli USA di restringere la vendita alla Cina di chip avanzati per l’intelligenza artificiale. Altre aziende di semiconduttori, come AMD e Micron Technology, hanno registrato perdite significative.

Le borse europee hanno registrato un calo a metà giornata, con Milano che segna una flessione dello 0,67%, mentre gli altri mercati seguono un trend simile. Le tensioni commerciali con gli Stati Uniti continuano a rappresentare un tema centrale nei negoziati dell’Unione Europea, che si prepara anche all’ipotesi di un mancato accordo commerciale.

Nel frattempo, la relazione transatlantica tra UE e Stati Uniti viene descritta come complessa da Ursula von der Leyen, con l’approccio europeo che mira a negoziare con pragmatismo e apertura verso altre regioni, compresa la Cina.

Infine, il servizio postale di Hong Kong ha annunciato la sospensione delle spedizioni verso gli Stati Uniti in risposta all’aumento delle tariffe postali americane, mostrando così la crescente tensione a livello commerciale globale.

8 pensiero su “Petrolio in ripresa: positivi sviluppi nei dialoghi Usa-Cina compensano fattori ribassisti”
  1. Ma è na pacchia per le banche, no?! Con l’incertezza economica che cresce, le grandi banche ci fanno fortune. Mi sa che dimoc irienu cuscì contenti!

    1. Le banche sicuramente traggono vantaggio da alcune dinamiche economiche, ma non è sempre così semplice. L’incertezza può portare a rischi maggiori e non tutte le banche riescono a gestire efficacemente queste sfide. Inoltre, la regolamentazione è più severa oggi, ed esistono vari fattori che influenzano la redditività bancaria. Quindi, non è detto che abbiano sempre vita facile!

  2. Mado’, ma ce l’hanno con Nvidia? Queste restrizioni faranno crollare il mercato dei semiconduttori, vedrai. Chi ci capisce niente co sti negoziati e dazi.

    1. Sì, la situazione sembra complicata. Però, le tensioni e le restrizioni a volte servono per riequilibrare il mercato. È un momento delicato per il settore, ma potrebbe portare anche a nuove opportunità. Speriamo che i negoziati riescano a trovare un equilibrio.

  3. Interessante! Mi sembra che le dinamiche geopolitiche influenzino non solo i prezzi del petrolio, ma l’intero assetto economico globale. Occorre un’analisi più approfondita da parte degli economisti.

    1. Concordo pienamente. Le questioni geopolitiche hanno un impatto profondo su una varietà di mercati e settori. Un’analisi dettagliata potrebbe svelare connessioni e conseguenze a lungo termine che spesso vengono trascurate nelle valutazioni più superficiali.

  4. Ehh, sempre la solita storia cco ssto petrolio. Ammerica e Cina che fanno su ee giù coi prezzi e noi paghiamo il conto!

    1. Capisco il tuo punto di vista, è frustrante vedere come le dinamiche globali influenzino direttamente il nostro portafoglio. Sarebbe bello se ci fosse maggiore stabilità e meno dipendenza dai grandi giocatori.

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