Pierfrancesco, noto a tutti come Piero, è il figlio di Paolo Villaggio, celebre attore e comico italiano. In un’intervista al Corriere della Sera, Piero ha condiviso i suoi ricordi sul legame speciale, seppur a tratti complesso, che aveva col padre. Seduto nella casa romana di sua madre Maura, ha riflettuto sulla sua infanzia e giovinezza, trascorsa all’ombra di un personaggio tanto iconico come Fantozzi, il cui primo film sta per tornare nei cinema, restaurato e pronto per una nuova proiezione al cinema Barberini il 27 marzo. Anche le celebri Lettere di Fantozzi sono state ripubblicate da Rogas Edizioni.
Durante l’intervista, Pierfrancesco ha parlato di come il calcio fosse un linguaggio comune tra lui e Paolo, un ambito personale dove il celebre attore era semplicemente un papà. Ricorda con affetto le loro avventure allo stadio per sostenere le squadre del cuore, la Lazio e la Samp. Viaggiavano spesso per l’Europa, a volte con Berlusconi per vedere il Milan, ma al ritorno spesso da soli.
Nonostante la notorietà del padre, Piero era orgoglioso di come tutti trattassero Paolo Villaggio con rispetto e ossequisità. Tuttavia, ha anche sottolineato che Paolo non era sempre disposto a fare battute fuori dal set, nonostante le richieste di personaggi famosi come Vialli e Mancini. Nella vita privata, Villaggio era piuttosto riservato e frequentava pochi nel mondo dello spettacolo, sebbene fosse molto amico di figure come Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman.
Piero ha avuto occasione di conoscere altri figli di artisti famosi, tra cui Gianmarco e Alessandro Gassmann, sebbene nel tempo i contatti si siano diradati. Pur non avendo intrapreso una carriera nel mondo della recitazione, ha ammesso di essersi divertito nelle rare occasioni in cui lo ha fatto, sebbene inizialmente percepisse quella strada come un cliché, data la fama paterna.
Gli aneddoti di famiglia si arricchiscono anche di figure come Fabrizio De André, amico intimo di Paolo, che spesso trovava addormentato in salotto al mattino, dopo lunghe notti di racconti e musica.
La fama di Paolo Villaggio, se da un lato era motivo di orgoglio, dall’altro creava situazioni di interventi sgraditi nei momenti privati. Piero lo ricorda come un uomo incredibilmente generoso, capace di gesti eclatanti come l’acquisto di migliaia di figurine o viaggi in prima classe per compensare un’interrogazione scolastica andata male. Tuttavia, riflette su quanto il padre lo avesse viziato, una qualità che ha apprezzato con il senno di poi.
Infine, Piero ricorda il periodo trascorso a San Patrignano, ringraziando il padre per averlo sostenuto anche nei momenti più bui, come durante la morte della sua fidanzata. Nonostante le difficoltà, la gratitudine verso Paolo Villaggio è profonda, riconoscendo che il supporto paterno non gli è mai mancato, anche in situazioni che avrebbero potuto facilmente allontanare altri genitori.