Ottime notizie per gli automobilisti italiani sul fronte dei carburanti: nel mese di ottobre 2024, i prezzi alla pompa hanno toccato i livelli più bassi mai registrati negli ultimi due anni. Secondo le stime dell’Unione energie per la mobilità (Unem), l’entità del risparmio per le famiglie italiane ammonta a circa 2,7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, comportando una spesa media inferiore di 103 euro per nucleo familiare.
L’analisi del preconsuntivo petrolifero 2024 dell’Unem ha evidenziato aspetti interessanti del mercato del petrolio in Italia. Nel corso dell’anno, il consumo di greggio nel territorio nazionale è salito dell’1,7%, trainato in particolare dalla domanda di prodotti per la mobilità che rappresentano il 72% del consumo totale. L’aumento complessivo nella richiesta di carburanti per i trasporti, tra cui benzina, gasolio, GPL, carburante per aerei e bunker oil per le navi, si attesta al 3,7%.
Nonostante il calo dei prezzi, la rete italiana dei distributori di carburante resta caratterizzata da notevoli inefficienze. Si contano circa 22.000 impianti operativi con 310 marchi, un numero che continua a crescere. Il presidente dell’Unem, Gianni Murano, ha sottolineato che una parte consistente di questi distributori, pari al 20%, eroga meno di 400.000 litri all’anno, mentre solo il 3% raggiunge i volumi medi europei, fissati a tre milioni di litri. È stata espressa la necessità di una riforma, auspicando che il governo elabori una proposta condivisa per la riorganizzazione della rete.
Il petrolio si conferma ancora una volta, per il secondo anno consecutivo, come la principale fonte di energia in Italia con una quota del 38,5%, nonostante la lieve flessione del gas, che scende al 34,7%. D’altro canto, le energie rinnovabili hanno registrato una crescita del 12%, trainata soprattutto dal recupero dell’idroelettrico (+35%) e del fotovoltaico (+31%). Sebbene le importazioni di biocarburanti siano diminuite del 19%, la loro produzione interna ha sopperito con un aumento del 15%. Il carbone ha raggiunto il minimo storico, con una diminuzione del 63% e una quota complessiva ridotta all’1,5%.
Complessivamente, la fattura energetica italiana è diminuita nel 2024 di ben 18,6 miliardi di euro (-28%) rispetto all’anno precedente, un risultato favorito dal calo delle quotazioni internazionali del petrolio e del gas. Le spese per il petrolio sono scese di 7,6 miliardi (-26%). Nonostante i minori prezzi, il gettito fiscale proveniente dalle accise è cresciuto di 700 milioni di euro grazie a un incremento dei volumi, mentre quello derivante dall’IVA ha visto una riduzione di 300 milioni di euro.