Rahma Nur è un’insegnante di italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André di Pomezia, presso il Plesso Martinelli, dove quest’anno guida una classe di quinta elementare. Un percorso cominciato tanti anni fa, quando, arrivata in Italia dalla Somalia all’età di cinque anni, ha intrapreso qui il suo cammino educativo a partire dalla scuola elementare fino alla formazione superiore. Il suo arrivo in Italia negli anni ’70 era legato alle cure necessarie per combattere la poliomielite, che l’ha segnata fisicamente.

Nel 1989, dopo vent’anni dal suo arrivo, ottiene finalmente la cittadinanza italiana, che le permette di partecipare e superare il concorso per insegnare, iniziando così la sua carriera di docente a Pomezia nel 1992. Nur si trova a suo agio in classe, reputandolo il suo rifugio sicuro, un luogo in cui favorisca l’apprendimento e la curiosità tra gli studenti. Ha sempre cercato di offrire ai suoi alunni una prospettiva diversa, proponendo autori, poeti e poetesse di origini non solo europee, incluse opere di poesia afroamericana e autori come Mahmud Darwish, Langston Hughes e progetti che integrano musica e poesia. Tuttavia, ammira anche poeti italiani come Ungaretti.

La sua esperienza è segnata da sfide e pregiudizi. Fin dall’inizio della sua carriera ha dovuto affrontare episodi di stereotipi razziali, come il caso della collega che si rivolgeva a lei con soprannomi inappropriati. Anche i suoi colleghi inizialmente erano cauti, avendo sentito in precedenza che parlava italiano a stento. Nonostante queste difficoltà, Rahma continua a trasmettere la sua passione per l’insegnamento e a lavorare per un’educazione inclusiva. Le difficoltà vissute da bambina in un istituto per disabili l’hanno dotata di una sensibilità particolare, aiutandola a comprendere meglio le sfide che i suoi studenti possono affrontare.

Nella sua carriera, Rahma ha avuto il supporto di alcuni insegnanti che hanno creduto in lei. La maestra Adriana l’ha sempre incoraggiata, e la sua collega Carmela Crea l’ha sostenuta all’inizio della sua carriera di insegnante.

Oggi, in un’epoca in cui si discute molto di inclusività e lotta contro discriminazioni, Rahma Nur continua a mettere in pratica il suo impegno verso un’insegnamento che accoglie tutte le differenze. Anche se le strutture scolastiche non sempre sono adeguatamente attrezzate per docenti e studenti disabili, Rahma trova speranza nei suoi studenti che, curiosi e attenti, mostrano di vedere al di là delle sue difficoltà fisiche, accettandola nella sua unicità. Crede fermamente che l’educazione debba aprirsi a tutte le differenze, e che sia fondamentale fornire alle nuove generazioni strumenti per comprendere e superare pregiudizi e stereotipi.

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