Ricevendo, poco prima delle festività natalizie, la missiva del Re Carlo, in cui annunciava la decisione di visitare Ravenna come seconda e definitiva destinazione del suo viaggio ufficiale in Italia, si avvertì un’immensa gioia. La scelta di Ravenna, città dalla quale proviene e alla quale è profondamente legato, e dove risiedono la madre anziana e gli amici d’infanzia, appariva come una conclusione perfetta per la visita di Stato, che si avviava alla conclusione dopo il soggiorno a Roma.

Ravenna, poco frequentata dai tradizionali itinerari turistici, è un tesoro inestimabile, e proprio per questo Sua Maestà, noto per la sua erudizione e passione per l’arte, l’ha scelta come meta, accompagnato dalla Regina Camilla nel ventesimo anniversario del loro matrimonio. Antica capitale dell’Impero Romano d’Occidente, oggi Ravenna custodisce un patrimonio culturale immenso: otto siti UNESCO, mosaici bizantini di rara bellezza, e profondi legami con illustri figure letterarie. Non meno significativa è la cucina locale, che celebra l’essenza della Romagna con la piadina al centro della scena culinaria.

In anni recenti, Ravenna e l’Emilia-Romagna hanno affrontato sfide climatiche, tra cui le terribili inondazioni del 2023 e 2024. Data la sensibilità di Re Carlo per la sostenibilità ambientale, durante la visita ha voluto discutere queste problematiche con gli agricoltori colpiti.

Quando il Re, atterrato a Forlì, ha raggiunto Ravenna e la Piazza San Francesco, ha ricevuto un caloroso benvenuto dalla cittadinanza, con bandiere italiane e inglesi sventolanti dai balconi. Un’immagine indimenticabile che evocava scene del film “Amarcord” di Fellini. Nel corso della sua visita, Re Carlo ha anche apprezzato i celebri mosaici ravennati, accompagnato da un entourage che comprendeva l’Ambasciatore e il Console Britannico in Italia, la professoressa Cristina Carile, ed una delegazione religiosa locale.

La Basilia di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia hanno suscitato nel sovrano un entusiasmo palese, risultato, forse, anche della lettura del libro “Ravenna” di Judith Herrin. Ravvisare il sogno di una lunga attesa finalmente coronato di successo ha toccato Re Carlo profondamente.

Ulteriore segno del legame speciale del sovrano con l’arte è stato il suo incontro con gli studenti della scuola del mosaico. Aggiungendo personalmente un tassello ad una composizione realizzata dai ragazzi, il Re ha riaffermato il suo costante sostegno all’educazione artistica.

Questi momenti hanno conferito alla visita un’atmosfera magica, con il Mausoleo che, privato della luce esterna per far risplendere meglio le stelle dorate dei mosaici, ha simboleggiato il perfetto connubio tra passato e presente. Questo straordinario incontro di culture e persone sembra tessere un nuovo prezioso mosaico nella storia della città e nei cuori di chi vi ha partecipato.

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