fonti ufficiali, in Italia l’abitudine al consumo di alcolici è diffusa in modo preoccupante. Nel biennio 2022-2023, almeno il 18% della popolazione ha dichiarato di consumare alcol in quantità tali da rappresentare un potenziale rischio per la salute. L’incidenza di questo comportamento è maggiore tra gli uomini, i giovani adulti e coloro che vivono nel Centro-Sud. È evidente la stretta associazione di questa cattiva abitudine con condizioni socioeconomiche svantaggiate e basso livello di istruzione.

Le previsioni per il 2024 indicano circa 390.100 nuove diagnosi di cancro in Italia, con una distribuzione tra 214.500 uomini e 175.600 donne. Anche se i dati sembrano stabili rispetto agli anni precedenti, l’impatto nocivo degli stili di vita rimane significativo. Il sovrappeso, la sedentarietà, il consumo eccessivo di alcol e il fumo contribuiscono non solo all’aumento del rischio oncologico, ma anche allo sviluppo di altre gravi patologie croniche.

Il fumo, in particolare, coinvolge ancora il 24% degli adulti tra i 18 e i 69 anni, con una netta prevalenza fra i maschi. Un dato interessante riguarda il decremento nel numero dei fumatori osservato negli ultimi decenni, anche se la diminuzione risulta piuttosto lenta. Inoltre, il tabagismo si rivela maggiormente diffuso tra chi affronta difficoltà economiche o ha un livello d’istruzione inferiore.

L’attività fisica è un fattore determinante nella prevenzione di malattie, occupando tuttavia poco spazio nella vita quotidiana di molti italiani. Il problema della sedentarietà cresce, con il 28% della popolazione dichiarato completamente inattivo. La situazione è particolarmente accentuata nel Sud, tra le donne e tra coloro che presentano condizioni socioeconomiche più svantaggiate.

Nonostante le evidenze scientifiche, le abitudini virtuose non sono ancora sufficientemente radicate. Solo il 48% della popolazione adulta si definisce “fisicamente attiva”, mentre una parte considerevole non riesce a mantenere livelli adeguati di movimento fisico, favorendo così il rischio di ricadute in persone già colpite da neoplasie.

Per ridurre l’incidenza dei tumori, seguire le raccomandazioni preventive del Codice europeo contro il cancro potrebbe abbattere del 30% i casi nuovi. Tuttavia, permane un vasto margine di miglioramento: il 73% degli adulti italiani non abbraccia almeno una delle condotte salutari suggerite. La prevenzione si impone come priorità, favorendo quelle scelte che tutelano la nostra salute, un capitale che ciascuno dovrebbe difendere.

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