La frenesia tipica degli acquisti natalizi dell’ultimo minuto potrebbe subire un brusco arresto a causa di uno sciopero nel settore del commercio. La sigla sindacale Usb (Unione sindacale di base) ha infatti indetto un’astensione dal lavoro per le giornate del 24 e 31 dicembre 2024, quindi proprio alla vigilia delle principali festività natalizie e di Capodanno. Lo sciopero riguarderà specificamente le ultime ore del turno di lavoro, con modalità che verranno determinate e comunicate a livello territoriale.

Usb ha chiarito in un comunicato le motivazioni che hanno portato a questa decisione. Al centro della protesta vi sono le condizioni sempre più difficili per i lavoratori e le lavoratrici del settore commerciale, che devono affrontare turni prolungati e un impiego nei giorni festivi spesso non adeguatamente retribuito. Il sindacato evidenzia come i contratti collettivi nazionali di lavoro non siano riusciti a riconoscere in modo chiaro il diritto a un giusto compenso per il lavoro nei giorni di festa e tale mancanza si riflette anche nell’entità delle maggiorazioni che variano dal 10 al 30 per cento, a seconda dei diversi contratti del settore.

Il comunicato Usb accusa una progressiva erosione dei diritti, accompagnata da salari che non corrispondono all’aumento del costo della vita. Lavoro festivo sottopagato e un orario di apertura dei negozi sempre più esteso contribuiscono a dipingere un quadro di insoddisfazione crescente tra i dipendenti, privi di un riconoscimento economico adeguato e di un salario minimo che possa essere definito dignitoso.

Alla luce di queste rivendicazioni, il sindacato si pone in difesa dei diritti dei lavoratori del commercio, sottolineando l’urgenza di una revisione delle condizioni lavorative che tenga conto delle festività e dell’equilibrio tra vita privata e professionale. I giorni scelti per lo sciopero non sono casuali, ma mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica in un momento in cui il commercio al dettaglio raggiunge uno dei suoi picchi stagionali più significativi.

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